Emily King: Scenery – Recensione

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Emily King con il suo nuovo album Scenery conferma che l’artista ha un grandissimo talento. L’album ha praticamente tutto quello che occorre per essere amato, il suono, la capacità di far sentire la propria voce che passa dal pop al jazz, ai testi talmente dolci che il proprio partner e l’amante si possono fondere in un’unica persona.

Il disco di Emily King può essere diviso in due temi. Il primo è la meraviglia. Da “Look At Me Now” a “Marigold”, l’artista canta al potere e di poter guardare ciò che si ha con occhi nuovi. È come se scoprisse se stessa o il suo amante all’interno di una scatola di tutti i suoi ricordi d’infanzia e sorride perché si rende conto di quanto sia stata brava a farlo. Il secondo tema dell’album è l’autodifesa. Brani come “Teach You” a “Running”, lei canta la necessità di dire e di domandare a te o al tuo partner ciò che è necessario fare affinché la relazione sopravviva. Emily King ha una capacità innata di far sì che la cura di sé e l’autoprotezione siano sempre al primo posto. Anche quando sei con qualcuno, si ricorda sempre di avere le spalle belle grosse per ogni evenienza.  

“Forgiveness,” “Can’t Hold Me,” e “Blue Light” sono le odi aggraziate di quanto sia importante avere sempre un orecchio d’ascolto per i desideri del proprio cuore. Vocalmente, l’artista è intoccabile. È talmente unica, che con tutti i cantanti che ci sono in circolazione, nessuno si avvicinerebbe a cantare come lei. La sua voce incanta e cerca di farti capire cosa è l’amore anche in brani come “Remind Me”,e all’electro ballad R&B di “2nd Guess”, l’amore per Emily è un pensiero constante ed inoltre usa sempre il “tu” per parlare all’amore all’interno della canzone.

Ascoltando il disco non ricordo quando Emily usa il lei o il lui o altri pronomi per specificare il sesso del suo partner all’interno di una canzone. Canta sempre “tu”.Eppure, ciò che rende speciale questo non è solo il fatto che lei vada al di sopra del genere, ma diventa completamente e semplicemente intima con TE: l’ascoltatore. Alla fine di “Caliche” o “Go Back”, ti stai chiedendo se TU sei quello che ha cercato di fermare Emily dai suoi sogni o ha bisogno di intensificare il modo in cui esprimi il tuo amore per lei. È un trucco sottile e psicologico che ti colpisce particolarmente quando canti le sue canzoni ad alta voce e ti senti come se stessi rompendo o ricominciando da capo con questo amante “invisibile” che è conosciuto solo come TU. Questa particolare mossa retorica permette a Scenery di essere davvero un disco scenico attraverso le numerose sfumature dell’amore. Voto 4/5

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