Emilia Clarke: “Il Trono di Spade mi ha salvato la vita”

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Emilia Clarke:
Actress Emilia Clarke poses for photographers upon arrival at the premiere of the film 'Last Christmas' in London, Monday, Nov. 11, 2019. (Photo by Vianney Le Caer/Invision/AP)

A pochi giorni dall’uscita nei cinema del suo ultimo film, Emilia Clarke parla delle difficoltà vissute durante le registrazioni de Il Trono di Spade.

Il Trono di Spade

Abbiamo tutti detto addio a Il Trono di Spade ed è stato difficile anche per Emilia Clarke, che interpreta Daenerys Targaryen. Riguardo la serie tv, l’attrice afferma: “La mia ambizione mi ha rubato la gioventù. E mi ha salvato la vita”.

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Last Christmas

Emilia Clarke ha recitato anche in Last Christmas, in uscita il 19 dicembre. L’attrice ha raccontato l’importanza dell’interpretazione del personaggio di Kate. La ragazza venticinquennesi ritrova nei posti sbagliati e nei momenti sbagliati.

La dichiarazione di Emilia Clarke

“Prima di fare Il Trono di Spade ero in uno stato di caos interiore abbastanza simile a quello di Kate. Ossia, quel momento della vita in cui ti guardi allo specchio e dici: “E cos’è che dovrei fare di me stessa ora?”. L’età che va dai venti ai trenta è quando ti rendi conto tutto d’un tratto di non essere più un adolescente, ma decisamente neanche un adulto. Ti vuoi divertire e non capisci cosa siano le responsabilità. Mi è piaciuto tantissimo potermi calare nel ruolo di qualcuno che non ha bisogno di avere sempre ragione o di essere saggia, che non ha bisogno di essere bella, può essere incasinata e maleducata, si può annoiare da morire.”

Il personaggio di Daenerys Targaryen

Emilia Clarke confessa quanto sia stato pensato portare avanti il personaggio di Daenerys Targaryen, nonostante l’affetto e il sostegno dei fan.

“Io sono stata travolta dal peso di avere una grandissima responsabilità verso la serie, ma sentivo anche di essere una giovane donna a cui era stata data una grande occasione. Sapevo che era un onore e un privilegio poter essere lì e non volevo sprecarlo, non volevo distruggere con la foga e la confusione dei vent’anni una cosa così grande. Non volevo deludere gli altri e non volevo deludere me stessa. Il saggio è stato terapeutico, amo scrivere. Ma questo non significa che io non abbia comunque vissuto il lutto di una gioventù non vissuta. All’inizio del mio lavoro pensavo “cavolo, dovrei essere lì fuori a divertirmi come gli altri: vento nei capelli, niente responsabilità, libertà totale”.

I due aneurismi cerebrali

Il personaggio di Daenerys Targaryen l’ha aiutata a superare la sua malattia: “Il senso di responsabilità è radicato nel mio Dna. Il mio monologo interiore, quando sono stata in ospedale, è sempre stato: “Non ho tempo per pensare a questioni di vita o di morte. Devo andare avanti. Devo tornare al lavoro”. Quel monologo non era un peso, era la mia motivazione. È da lì che viene la mia ambizione ed è al 100% la cosa che mi ha salvato la vita. Siamo così abituate a essere sminuite, le persone pensano che una non sia in grado di fare qualcosa a causa di un paio di tette. La sfida di voler dimostrare il contrario è stata la cosa che mi ha tenuto in vita”. 

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