Elio Germano: attore impegnato e talentuoso
Elio Germano. Auguriamo i nostri più cari auguri di buon compleanno a uno dei più interessanti e impegnati attori italiani.
Germano nasce infatti a Roma il 25 settembre del 1980 e oggi compie 39 anni. Nel mondo dello spettacolo, come attore impegnato di cinema e teatro lavora fin da bambino. L’attore ci tiene anche a sottolineare le sue origini italiche, o meglio molisane. La sua famiglia è infatti originaria di Duronia in provincia di Campobasso.
Elio Germano: carriera
Elio Germano si trova da sempre a suo agio davanti alla macchina da presa o sul palco di un teatro, o in uno sceneggiato TV. Da piccolo grazie al suo visetto paffuto e ai capelli rossi viene infatti scelto come testimonial di una nota pubblicità.
Il debutto al cinema è invece del 1992, a 12 anni, in una commedia di Castellano e Pipolo, Ci hai rotto papà, dove interpreta un simpatico ragazzino milanese. Ruolo non semplice visto che Germano è nato e cresciuto a Roma.
Da adolescente, durante gli anni del liceo, studia con Giancarlo Cobelli, e si mette alla prova con il teatro alla scuola Teatro d’Azione di Roma. Presto viene notato dal cinema dai Fratelli Vanzina, che lo scelgono come protagonista nel film Il cielo in una stanza
Nel 2001 Scola lo chiama per Concorrenza sleale con Abatantuono. L’attore gira altri film ininterrottamente e imponendosi al pubblico soprattutto con l’interpretazione in Liberi di Tavarelli dove conferma il suo talento di attore versatile.
Tra i più bravi e premiati attori italiani
La carriera del giovane attore è in continua ascesa, e recita con i più importanti registi italiani come Veronesi, Salvatores, Guadagnino.
È poi nel cast di Romanzo Criminale, di Placido, dove interpreta la parte di Sorcio, e in N (Io e Napoleone) di Virzì, e Mio fratello è figlio unico Unico con Scamarcio, (regia di Luchetti). Grazie alla sua bravura negli ultimi due film riceve il Globo d’oro 2007 come Miglior attore rivelazione. Con Mio fratello è figlio unico Unico vince anche il David di Donatello e il Nastro D’Argento. Virzì torna a dirigere Germano in Tutta la vita davanti, film sul mondo dei call center che ha come protagonista Isabella Ragonese (2008). Salvatores lo sceglie poi per Il passato è una terra straniera, con Michele Riondino (2008)
Germano vince sempre il David di Donatello e il Nastro D’Argento con la superlativa interpretazione di un giovane padre rimasto vedevo nel film di Luchetti: La nostra vita, presentato in concorso al Festival di Cannes nel 2010, dove merita la Palma d’oro come attore protagonista, primo italiano, dopo Marcello Mastroianni.
Vicari lo dirigerà poi in Diaz (2012), film corale sui fatti del G8 di Genova, che l’attore gira con 140 attori, dove uno vale uno e per pura scelta di impegno sociale.
Attore affermato, ritenuto uno dei migliori italiani, Ozpetek lo sceglie quale protagonista in Magnifica presenza, (2012) con cui si aggiudica ancora il Globo d’oro. Veronesi lo vuole per L’ultima ruota del carro. Altra tappa importante per Germano è poi Suburra dove recita nel ruolo di Sebastiano.
Segue nel 2015 l’interpretazione magistrale di Giacomo Leopardi ne Il giovane favoloso di Martone, dedicato alla vita del poeta di Recanati. Si tratta di una delle prove migliori di Germano, che si aggiudica nuovamente il David di Donatello.
Ultimi film e prossime uscite
Gli ultimi lunghi girati da Germano sono: Alaska, (2016), grazie al quale vince ancora il Globo d’oro. È poi protagonista ne Il sogno di Francesco, dove si trasforma in San Francesco (2016) e ne La tenerezza di Amelio con Micaela Ramazzotti (2017). Infine è il compagno di set di Fabio De Luigi in Questione di Karma (2017).
All’estero è tra gli attori di Nine di Rob Marshall e gira il francese La dame dans l’auto avec des lunettes et un fusil.
Quest’autunno sarà nelle sale con Volevo nascondermi di Diritti e L’uomo senza gravità di Bonfanti.
Vita privata: tra riservatezza e impegno sociale
Elio Germano è un attore nel senso più puro della parola, ovvero fa l’attore, ma della sua vita privata si sa molto poco. Vita di cui è gelosissimo. Nei social non è presente, non è mondano, e nelle interviste parla solo di lavoro. Ho avuto la fortuna di incontralo a teatro, che comunque non ha mai abbandonato, durante un reading, qualche anno fa a Milano. Dopo lo spettacolo, con un gruppo di giovani amici, si è allontanato uscendo dall’ingresso principale, a piedi, forse per andare a bere una birra e mangiare un panino.
Impegno sociale
Si sa che è molto attento alle questioni sociali e che è di sinistra, quella “idealtipica”. Ha poi fondato Artisti 7607, una cooperativa per la tutela dei diritti degli attori, con altri colleghi, tra cui Claudio Santamaria e Neri Marcorè.
Alcune sue dichiarazioni lo avvicinano infatti al marxismo critico: «Gli uomini si dividono in due categorie: i lavoratori e chi profitta del lavoro altrui». Il suo spettacolo teatrale: Segnale d’allarme – La mia battaglia, tratta infatti argomenti politico-sociali.
In un Intervista rilasciata a Vanity Fair del 24 maggio del 2019, ha dichiarato la sua posizione sulla questione migranti e malvivenza, punto di forza dell’ignoranza italiana. È una posizione che condivido visto che vivo da sempre a Sesto San Giovanni, città multietnica dell’hinterland milanese. Germano sostiene: “A sentir parlare alcuni, sembra che viviamo in un Far West in cui è imperativo proteggersi. Ma di cosa stiamo parlando? Negli anni ’90, venivamo scippati per strada. A me hanno rubato la benzina, le ruote della macchina.
Conclude l’attore: “Ora in periferia non c’è pericolo. Al massimo c’è disagio culturale. Ma mi fanno più paura i piani alti. Ci scandalizziamo se un ragazzo muore di overdose: gravissimo, per carità. Però ci sono leggi che ammazzano più persone di quanto non faccia l’eroina, e altre che rubano il lavoro in maniera molto più sistematica di quanto non potrebbero mai fare gli stranieri“.