Dorothy Ashby: l’arpa come orizzonte della musica afroamericana

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Il suono dell’arpa

Dorothy Ashby fu una donna d’esempio. Una di quelle persone che lasciano estremamente il segno al proprio passaggio. Non solo perché il suono dell’arpa dalle sue mani, era divino, ma perché affrontò tempi differenti da quelli di adesso. Nei quelli le donne non erano particolarmente considerate e, a maggior ragione se di colore. Ma ella fu una colonna portante per l’affermazione e la divulgazione della musica afroamericana.

Il suono dell’arpa che ha valicato confini?

Tra confini tangibili ed altri spirituali, Dorothy Ashby, sperimentò l’arpa jazz negli Stati Uniti. Sebbene l’interesse comune di vedere una donna di colore suonare l’arpa, fosse nullo, la donna cercò di valicare i confini tra la musica ed il proprio strumento. Fu proprio in questa concezione che nel 1983 disse che essere una donna, nera e pure un’arpista risultava un fardello ingente da portare. È necessario pensare che stiamo parlando degli anni ‘50. Anni in cui, tra le altre cose, la donna si appoggiò al gruppo del marito John, il quale, suonava la batteria. La donna cominciò a sperimentare nuovi confini musicali, tanto da mischiare il jazz con l’afrofuturismo.


Concert hour in versione classica


Gli orizzonti della musica afroamericana

Quandunque si credesse che l’arpista non potesse più impressionare, scavallava l’ovvio per scendere in armonie astratte. Tra l’armonia lampante, si mischiano l’arpa e il koto, l’antico strumento giapponese, coinvolgendo altri strumenti musicali come il flauto, l’oboe ed il sax contralto. Ad essi talvolta si aggiungono le registrazioni di strumenti e parti vocali. A tratti è udibile la voce soave di Dorothy. Sebbene l’abbia utilizzata davvero poche volte in tutta la sua carriera musicale, risulta sensuale e lieve all’ascolto. L’epoca della donna, divenne estremante importante, non solo per il coraggio che ebbe ad essere chi era, ma altrettanto perché si dimostrò il preludio dell’avanzata della musica afroamericana negli Stati Uniti. Adesso tale è presente più che mai in tutto il mondo.

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