Divina Commedia: il viaggio visuale e narrativo di Boris Acosta

Dopo una vita dedicata allo della Divina Commedia per Boris Acosta è arrivato il momento di realizzari dei documentari. Il primo, Inferno, è già disponibile.

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La Divina Commedia rimane senza alcun dubbio nei secoli uno dei più grandi capolavori che la letteratura mondiale abbia mai prodotto, un’opera capace di ispirare ed emozionare quasi come se il passaggio di generazioni fosse ben poca cosa rispetto alla sua grandezza. Lo sa bene il regista Boris Acosta: come lui stesso ha dichiarato, Acosta vede nell’esposizione e nell’analisi del capolavoro di Dante la sua missione di vita, una missione che vive in lui fin da prima che nascesse.

In risposta a questo suo bisogno interiore, Boris Acosta ha quindi girato tre documentari, tre come le cantiche di cui l’opera di Dante si compone: “Inferno”, “Purgatorio”, “Paradiso”: un lavoro lungo, ma che il regista ha preferito filmare in un unico periodo, creando dunque la base delle tre opere contemporaneamente. Le attività di montaggio e distribuzione dei documentari seguono, invece, l’ordine previsto dalla narrazione Dantesca: “Inferno by Dante” è dunque attualmente l’unica delle tre opere ad essere stata pubblicata, mentre “Purgatorio” e “Paradiso” saranno ultimate prossimamente.

Come già accennato, l’ispirazione nel creare dei documentari relativi alla Divina Commedia nasce molto tempo addietro in Boris Acosta, che fin da giovanissimo ha dunque iniziato a leggere l’opera integrale del sommo fiorentino e ad approfondire quanto più possibile cosa lo avesse ispirato nel creare il suo grande capolavoro. Un sentimento fortissimo lega Boris a Dante: basti pensare che fu proprio lui a premere affinché l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi ufficializzasse la riabilitazione di Dante nella sua firenze 700 anni dopo il suo esilio dalla terra natia. Dopo anni di studio e ricerche, ora il momento è finalmente giunto: la prima delle tre opere ha visto la luce del sole, ed il risultato è davvero elettrizzante.

Inferno by Dante: una rapida analisi del primo dei tre documentari sulla Divina Commedia

Il frutto del suo studio viene dunque esposto in “Inferno by Dante” così come lo sarà nelle opere future, con l’obiettivo di offrire una narrazione efficace e ricca di contenuti, che sappia esporre con semplicità tutto il background che vive dietro all’immensità della Divina Commedia ed unire a ciò degli spunti visivi capaci di implementare l’impronta artistica del lavoro. Inclusi nel progetto anche molte personalità di rilievo: Eric Roberts, Franco Nero, Monsignore Frisina dal Vaticano e più di altre 30 celebrità.

Personalmente, ho avuto modo di visionare il primo dei tre documentari e, dal mio punto di vista, l’ho trovato molto riuscito: la passione che ha portato alla realizzazione di opere così onerose è palpabile segmento dopo segmento, spiegazione dopo spiegazione, e la narrazione va avanti con un’atmosfera mistica e regale ma anche con la giusta semplicità nell’esposizione, il giusto mix di elementi che serve per rendere un documentario appetibile.

Molto efficace anche l’aspetto visivo del documentario che, fra dipinti ed illustrazioni di autori come Gustave Dore, Francesco Scaramuzza, Amos Nattini e Giovanni Stradano, riesce a comunicare un’impronta artistica decisa ed a mantenere viva l’attenzione dello spettatore. Fra le opere visive presenti nel documentario troviamo anche la collezione inedita di 75 tavole di Dino Di Durante, pubblicata anche in libri tradotti in 33 lingue.

Oltre a quest’opera, Boris Acosta ha realizzato un altro documentario ed un’animazione riguardante l’Inferno: entrambe le opere, della durata di 42 minuti, sono stati proiettati presso l’Istituto Italiano di Cultura a Los Angeles per festeggiare il 750mo anniversario della nascita di Dante.

Per maggiori informazioni e per scoprire come poter visionare l’opera POTETE ACCEDERE AL SUO SITO UFFICIALE.

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