Divi & serie tv: Tanti auguri a Russell Crowe

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Russell Crowe

Russell Ira Crowe, nato a Wellington, Nuova Zelanda, nel 1964, spegne oggi 56 candeline. L’attore neozelandese, uno dei più importanti del circus hollywoodiano, è stato inserito nella Hollywood Walk of Fame, la sua stella è la numero 2.404.

Premi e nomination di Russell Crowe

Attore di calibro assoluto, ha recitato in più film divenuti cult, resi tali anche e soprattutto grazie alle sue interpretazioni. Motivo per il quale in carriera ha ricevuto valanghe di premi e candidature, di cui qui elenchiamo solo le principali:

– 1 Premio Oscar vinto nel 2001 come “Miglior attore protagonista” per Il gladiatore; più le nomination del 2000 (come “Miglior attore protagonista” per Insider – Dietro la verità) e del 2002 (come “Miglior attore protagonista” per A Beautiful Mind).
– 2 Golden Globes vinti, nel 2002 come “Miglior attore in un film drammatico” per A Beautiful Mind e nel 2020 come “Miglior attore in una miniserie o film televisivo” per The Loudest Voice – Sesso e potere; più le candidature del 2000 (“Miglior attore in un film drammatico” per Insider – Dietro la verità), del 2001 (“Miglior attore in un film drammatico” per Il gladiatore), del 2004 (“Miglior attore in un film drammatico” per Master & Commander – Sfida ai confini del mare) e del 2006 (“Miglior attore in un film drammatico” per Cinderella Man – Una ragione per lottare).
– 1 Premio BAFTA vinto nel 2002 come “Miglior attore protagonista” per A Beautiful Mind; più la nomination del 2001 (“Miglior attore protagonista” per Il gladiatore).
– 3 Critics’ Choice Movie Awards vinti nel 2000 come “Miglior attore” per Insider – Dietro la verità, nel 2001 come “Miglior attore protagonista” per Il gladiatore e nel 2002 come “Miglior attore protagonista” per A Beautiful Mind; più la candidatura del 2004 (“Miglior attore” per Master & Commander – Sfida ai confini del mare)
– 3 nomination ai Satellite Awards nel 1997 (“Miglior attore in un film drammatico” per L.A. Confidential), nel 2000 (“Miglior attore in un film drammatico” per Il gladiatore) e nel 2001 (“Miglior attore in un film drammatico” per A Beautiful Mind).
– 1 Screen Actors Guild Awards vinto nel 2002 come “Miglior attore protagonista” per A Beautiful Mind; più la candidatura del 2001 (“Miglior attore protagonista” per Il gladiatore).
– 3 nomination all’MTV Movie Awards nel 2001 (“Miglior combattimento”, contro l’avversario mascherato e le tigri, per Il gladiatore), nel 2001 (“Migliore performance maschile” per Il gladiatore) e nel 2002 (“Migliore performance maschile” per A Beautiful Mind).
– 1 candidatura al Saturn Awards nel 2001 (“Miglior attore protagonista” per Il gladiatore).

La carriera cinematografica di successo

Ai tempi degli esordi, il primo ruolicino cinematografico lo ebbe nel 1990 in Giuramento di sangue (di Stephen Wallace). Da lì ottenne poi alcune parti da protagonista in diversi film australiani tra cui Skinheads (Geoffrey Wright, 1992), per il quale vinse il premio come “Miglior attore protagonista” dell’Australian Film Institute (considerato il suo vero esordio cinematografico, oltre che suo primo film importante).

Fu così che poco dopo venne chiamato a recitare nello statunitense Pronti a morire (Sam Raimi, 1995), western con Sharon Stone, la quale lo volle personalmente nel progetto. Dopo qualche insuccesso di troppo, nel 1997, con l’interpretazione dell’agente Bud White in L.A. Confidential (di Curtis Hanson) si affermò come una nascente star di Hollywood. Dopo qualche altra pellicola, Russell torna a fare il pieno di consensi grazie a Insider – Dietro la verità (Michael Mann, 1999), col quale viene candidato sia all’Oscar che al Golden Globe come “Miglior attore protagonista”.

Russell Crowe nel nuovo millennio

L’anno successivo è quello che regala all’attore la celebrità a livello mondiale: interpreta infatti l’ormai iconico ruolo di Massimo Decimo Meridio nel cult Il gladiatore (Ridley Scott, 2000; regista col quale da qui instaurerà un sodalizio che dura tutt’oggi), grazie al quale vince l’Oscar come “Miglior attore”. Altri grandi successi li conquista negli anni successivi: nel 2001 con A Beautiful Mind di Ron Howard (qui Crowe interpreta un ruolo diverso da quelli in cui il pubblico è abituato a vederlo, il professore di matematica John Nash, affetto da una grave forma di schizofrenia; per la sua interpretazione l’attore ha conquistato il Golden Globe ed il BAFTA Award come “Miglior attore protagonista”), nel 2003 con Master & Commander – Sfida ai confini del mare di Peter Weir (un film avventura e di guerra in costume dove Crowe interpreta il capitano Jack Aubrey e viene nominato al Golden Globe) e nel 2005 con Cinderella Man – Una ragione per lottare (ancora) di Ron Howard (qui Russell riceve la sua quinta candidatura ai Golden Globe).

Negli anni successivi ottiene altri consensi con: Un’ottima annata – A Good Year (Ridley Scott, 2006), Quel treno per Yuma (James Mangold, 2007), American Gangster (Ridley Scott, 2007), Nessuna verità (Ridley Scott, 2008), State of Play (Kevin Macdonald, 2009), Robin Hood (Ridley Scott, 2010; di cui l’attore è stato anche produttore), Les Misérables (Tom Hooper, 2012), Broken City (Allen Hughes, 2013), L’uomo d’acciaio (Zack Snyder, 2013; qui Russell ha interpretato Jor-El, padre kryptoniano di Superman), Storia d’inverno (Akiva Goldsman, 2014), Noah (Darren Aronofsky, 2014; adattamento cinematografico del racconto biblico del diluvio universale dove Crowe ha vestito i panni di Noè), The Water Diviner (film con cui Russell Crowe nel 2014 debutta in regia), Padri e figlie (Gabriele Muccino, 2015; pellicola che l’attore produce anche), The Nice Guys (Shane Black, 2016), La mummia (Alex Kurtzman, 2017; reboot del franchise dove l’attore è il Dr. Henry Jekyll) e Boy Erased – Vite cancellate (Joel Edgerton, 2018).

La televisione: The Loudest Voice – Sesso e potere

Russell Crowe ha sostanzialmente lavorato molto poco sul piccolo schermo, ad inizio carriera ha partecipato a numerose serie televisive e soap opera australiane come Neighbours, poi quasi nulla più. Solo nel 2019 è tornato a lavorare per la televisione, e l’ha fatto in grande stile: è stato infatti il protagonista della miniserie in 7 puntate The Loudest Voice – Sesso e potere, per la quale nel 2020 ha vinto il Golden Globe come “Miglior attore in una miniserie o film televisivo”, venendo molto apprezzato dalla critica per la sua interpretazione della controversa figura di Roger Ailes, ex amministratore delegato di Fox News.

Buon compleanno Russell!

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