Divi & serie tv: Tanti auguri a Geoffrey Rush

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Geoffrey Roy Rush, nato a Toowoomba, Australia, nel 1951, spegne oggi 68 candeline. Attore, doppiatore e produttore cinematografico australiano dal grande talento ed esperienza, nel corso della sua carriera ha vinto: un Premio Oscar (nel 1997 come “Miglior attore protagonista” per Shine; più altre 3 candidature nel 1999 come “Miglior attore non protagonista” per Shakespeare in Love, nel 2001 come “Miglior attore protagonista” per Quills – La penna dello scandalo e nel 2011 come “Miglior attore non protagonista” per Il discorso del re), un Tony Award (nel 2009 come “Miglior attore protagonista” per Exit the King), un Golden Globe (nel 1997 come “Miglior attore in un film drammatico” per Shine; più altre 4 candidature), un Emmy Award (nel 2005 come “Miglior attore protagonista per Tu chiamami Peter), 3 Premi BAFTA (nel 1997 come “Miglior attore protagonista” per Shine, nel 1999 come “Miglior attore non protagonista” per Elizabeth e nel 2010 come “Miglior attore non protagonista” per Il discorso del re; più altre 2 candidature) e 4 Screen Actors Guild Award (nel 1996 come “Miglior attore protagonista” per Shine, nel 2005 come “Miglior attore protagonista” per Tu chiamami Peter, nel 1999 e nel 2011 al miglior cast per Shakespeare in Love e per Il discorso del re; più altre 2 nomination). Nel 2012 è stato nominato “australiano dell’anno”.

La straordinaria carriera cinematografica

Ad inizio carriera Geoffrey si dedica al teatro e lavora alla produzione teatrale di Aspettando Godot, opera di Samuel Beckett, con il suo compagno di stanza Mel Gibson. Esordisce al cinema nei primi anni ’80 ma ci lavora molto poco fino al 1996, anno in cui ottiene il suo primo ruolo di rilievo in Shine di Scott Hicks, pellicola per il quale nel 1997 vince subito Oscar, Golden Globe, BAFTA e Screen Actors Guild Award come “Miglior attore” per la sua interpretazione di David Helfgott; un vero tripudio. Successivamente recita in: I miserabili (Bille August, 1998), Elizabeth (Shekhar Kapur, 1998; col quale l’attore si aggiudica il suo secondo BAFTA come “Miglior attore non protagonista”) e Shakespeare in Love (John Madden, 1998), per il quale viene candidato come “Migliore attore non protagonista”, senza successo, per l’Oscar, Golden Globe e BAFTA. Nel 2000 sfodera un’altra eccellente interpretazione in Quills – La penna dello scandalo (Philip Kaufman, 2000; nel quale ha vestito i panni del Marchese de Sade), per il quale viene nuovamente candidato, senza riuscire a vincere, ad Oscar, Golden Globe e BAFTA come “Migliore attore protagonista”. Nel frattempo ha recitato anche in: Il mistero della casa sulla collina (William Malone, 1999), Il sarto di Panama (John Boorman, 2001) e Frida (Julie Taymor, 2002). Nel 2003 ha interpretato magistralmente il pirata Hector Barbossa nel film La maledizione della prima luna di Gore Verbinski (accanto a Johnny Depp, Orlando Bloom e Keira Knightley), ottenendo ottime critiche per la sua prova attoriale. Ha poi ripreso il ruolo di Barbossa anche nei successivi film della saga: Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma (Gore Verbinski, 2006; seppur solo in un cameo), Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo (Gore Verbinski – 2007), Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare (Rob Marshall, 2011) ed infine Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar (Joachim Rønning e Espen Sandberg, 2017). Tra questi film, ha lavorato anche in: Prima ti sposo poi ti rovino (Joel ed Ethan Coen, 2003), Tu chiamami Peter (Stephen Hopkins, 2004; per il quale si aggiudica Emmy e Screen Actors Guild Award), Munich (Steven Spielberg, 2005) ed Elizabeth: The Golden Age (Shekhar Kapur, 2007). Nel 2010 offre l’ennesima perla recitativa in Il discorso del re (Tom Hooper, 2010; pellicola che Rush ha anche prodotto), ruolo che gli vale nomination per Oscar, Golden Globe, BAFTA (vinto per la terza volta), Satellite Award e Screen Actors Guild Award. Altri importanti ruoli, negli ultimi anni, li ha avuti in: La migliore offerta (Giuseppe Tornatore, 2013), Storia di una ladra di libri (Brian Percival, 2013), Gods of Egypt (Alex Proyas, 2016), Final Portrait – L’arte di essere amici (Stanley Tucci, 2017) e Storm Boy (Shawn Seet, 2019; film che Rush produce anche).

Le serie tv: Genius

Geoffrey Rush ha lavorato saltuariamente anche in televisione, e tra i suoi lavori si ricordano le partecipazioni a: 13 episodi della serie Menotti (1981), 13 ep. della serie Mercury (1996), e alla miniserie Frontier (1997). L’interpretazione più importante l’ha però sicuramente offerta nella prima stagione della serie antologica Genius (10 ep., 2017), incentrata sulla vita di Albert Einstein, ed in cui l’attore ha vestito i panni del genio in età matura. Grazie a questa sua interpretazione, Rush è stato candidato a Premio Emmy, Golden Globe e Screen Actors Guild Award nella categoria “Miglior attore in un film televisivo o miniserie”.

Buon compleanno Geoffrey!

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