Disney e talent, un binomio inscindibile

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Salve! È di queste ultime settimane la notizia del nuovo doppiaggio del live action di Il Re Leone, senza dubbio uno dei classici più amati della Disney. A dare la voce a Simba e Nala, nel nostro Paese saranno Marco Mengoni ed Elisa; per i particolari vi rimando all’articolo della mia brava collega Chiara Paone, qui sotto.

https://www.periodicodaily.com/il-re-leone-fra-i-doppiatori-italiani-marco-mengoni-elisa-toffoli-e-luca-ward/

Partendo da questo, dunque, mi ricollegherò a chi ha preceduto questi artisti, contando unicamente i classici in formato cartoon e non i live action che li hanno seguiti nel corso degli anni.

La tendenza di affidare canzoni e/o colonne sonore ad alcuni “talent”, ossia non doppiatori professionisti ma personaggi più o meno famosi dello spettacolo o del costume, sembra sia iniziata nel 1991 con La Bella e la Bestia. Abbiamo qui infatti due duetti d’eccezione nell’edizione originale e anche in quella italiana, oltre alla celeberrima voce di Angela Lansbury (che sicuramente non ha bisogno di presentazioni) nei panni e nella voce di Mrs Brick.

Ma dicevamo dei duetti: nella versione inglese di Beauty and the Beast, certo la canzone di punta del film, abbiamo nientemeno che Céline Dion, in coppia con Peabo Bryson (che ritroveremo l’anno seguente sempre in un duetto in Awhole new world, in coppia con Lea Salonga, nel lungometraggio di Aladdin). Quanto alla versione italiana invece, la coppia in questione è formata da padre e figlia, Gino Paoli e Amanda Sandrelli.

Facendo un salto avanti di un anno, ecco Aladdin. Tutti sappiamo che a prestare voce e ritmo al Genio fu Robin Williams, e che in Italia lo sostituì in maniera superba Gigi Proietti. Non tutti sanno però che Williams accettò di interpretare lo stravagante personaggio, solo a patto che la sua figura e il suo nome non venissero usati nella locandina ufficiale del film, nel merchandise, nella pubblicità o cose simili. Pare che questa promessa fu disattesa, e da allora il compianto Robin dichiarò che non avrebbe mai più lavorato con la Disney. Oltretutto, ed è notizia del 2015, nel suo testamento Robin impedisce categoricamente di usare le registrazioni tagliate all’epoca della lavorazione del film prima che fossero passati 25 anni dalla sua morte.

Un caso a parte è il Nightmare Before Christmas di Tim Burton. A prestare la voce a Jack Skellington in patria fu Danny Elfman, mentre nel nostro paese ad occuparsi di parlato e cantato fu un immenso Renato Zero.

Del Re Leone si è già ampiamente detto: segnaliamo solo la meravigliosa colonna sonora ideata quasi in massima parte da Elton John e con le voci, fra gli altri, di Jeremy Irons (Scar nell’originale) e Tullio Solenghi (Scar nel nostro Paese) e la bellissima Il cerchio della vita interpretata da Ivana Spagna.

Nel Pocahontas del 1995 troviamo più di un talent, ma in questo caso, ad eccezione di Remo Girone (voce del capo Powhatan) la voce cantata non era la stessa del parlato. Abbiamo infatti Manuela Villa a prestare voce a Pocahontas, e Massimo Di Cataldo nei panni di John Smith. Quest’ultimo invece interpretato in originale dalla stessa persona, Mel Gibson.

Nel primo Toy Story, datato 1996, una collaborazione eccellente per il brano Hai un amico in me, di cui sono state incise versioni diverse sia da Riccardo Cocciante che dall’indimenticato Fabrizio Frizzi, come si sa oltre che conduttore anche cantante ed imitatore.

Sempre nel 1996 ecco Il gobbo di Notre Dame, rivisitazione del classico di Victor Hugo. Anche in questo caso voce parlata e cantata sono la stessa persona, in particolare Massimo Ranieri (Quasimodo) e Mietta (Esmeralda).

Il 1997 regala Hercules, con molti artisti eccellenti. Giancarlo Magalli a dare voce (anche nelle canzoni) a Filottete, sostituendo il Danny DeVito dell’originale; Alex Baroni e Barbara Cola sui personaggi cantati di Hercules e Megara, al fianco di Raoul Bova e Veronica Pivetti. Appunto: tra le cinque Muse è perfettamente riconoscibile la voce potente di Paola Folli, che molti di voi ricorderanno nel pezzo Domani degli Articolo 31 datata l’anno prima.

In certi casi invece una canzone viene incisa da più di un’artista, ma la versione “talent” viene messa da parte o al limite relegata ai titoli di coda. È il caso di Reflection, parte della OST di Mulan, inizialmente interpretata da una giovanissima Christina Aguilera ma poi ripresa nel film da Lea Salonga. E stranamente così anche in Italia, dove a prestare la voce è Syria ma nel film la versione è di Marianna Cataldi.

Stesso schema in Il pianeta del tesoro, film del 2002 dove la canzone Ci sono anch’io non è cantata dal protagonista ma inserita con la voce di Max Pezzali.

In Tarzan del 1999, invece, abbiamo un altro caso unico. Qui non troviamo doppiaggi talent, ma una colonna sonora incredibile e che viene interpretata sempre dallo stesso artista. Fu Phil Collins, infatti, ad occuparsi sia della versione inglese che di quella italiana, con risultati naturalmente eccelsi (come anche in Koda fratello orso, classico del 2003).

Nel 2009 è il momento di La principessa e il ranocchio, in cui Tiana ha la voce cantata di Karima, giovane promessa uscita da Amici. Ma non solo: nel cast troviamo anche Luca Laurenti, voce e canto della lucciola Ray.

La Rapunzel del 2010 viene interpretata dall’attrice Laura Chiatti, anche nell’intera colonna sonora, al posto dell’originale Mandy Moore. Zachary Levi (attore famoso per il telefilm Chuck e il film Shazam), negli Stati Uniti a dare la voce a Flynn, ugualmente anche nel canto. E nel cast possiamo trovare un grande Mario Biondi, nei panni di uno dei “cattivi” dell’osteria.

Una menzione speciale la meritano Shakira nei panni di Gazelle in Zootropolis (2015), e Noemi ad interpretare le canzoni di Ribelle – The brave (2012).

Concludiamo con gli ultimi usciti: le bravissime Serena Rossi e Serena Autieri, insieme a Enrico Brignano in Frozen (2013), tutti in entrambe le parti, parlato e cantato. Anche di Let it go venne incisa una seconda versione dopo quella del film di Idina Menzel, interpretata da Demi Lovato. Così come Alessia Cara, giovanissima, a prestare la voce alla versione alternativa di How far I’ll go, in Oceania (2016) al posto di Aulii Cravalho (in Italia la sola Chiara Grispo). Degna di nota è poi l’interpretazione di Angela Finocchiaro, sorprendente nei panni di nonna Tala.

Particolare è in questo caso la storia di You’re welcome, la canzone di Maui. Nella versione inglese a dare vita al personaggio è sempre solo Dwayne Johnson, canzone compresa. In Italia invece non solo ne esistono due versioni, ma hanno anche un titolo diverso: nel film abbiamo Tranquilla!, magistralmente cantata dal doppiatore Fabrizio Vidale. L’alternativa è invece disponibile con il titolo Prego, che sarebbe poi la traduzione letterale, con la voce di Sergio Sylvestre, altro grande talento uscito da Amici.

Come potete notare l’argomento meritava anche più spazio, ma spero di aver suscitato bei ricordi o, perché no, avervi fatto tornare la voglia di rivedere qualcuno di questi classici. In certi casi il motivo di una scelta conta poco e niente, se il risultato è apprezzabile come in questi casi.

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