Diavoli, episodi 3 e 4. Dalla Libia di Gheddafi alla crisi irlandese

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Patrick Dempsey e Alessandro Borghi in "Diavoli" (foto: style magazine - Corriere)

Diavoli si dipinge sempre di più dei colori del mistero, aggiungendo ad ogni episodio un nuovo tassello attraverso gli avvenimenti che ne fanno da sfondo. Venerdì 24 aprile sono andati in onda su Sky Atlantic i capitoli 3 e 4 della nuova serie firmata Alessandro Borghi e Patrick Dempsey. Il giro di soldi della banca più famosa di Londra ha allargato in questi ultimi due capitoli gli orizzonti verso nuovi paesi e nuovi interessi. Affidando alle indagini ulteriori svolte e sfaccettature.

Nuovi interessi nella NYL

Dalla Libia di Gheddafi allo scandalo della Banca d’Irlanda, gli episodi 3 e 4 di Diavoli ricostruiscono la reputazione e l’attività dell’American New York – London Bank attraverso i suoi interessi globali. Con la costante di trovare la verità dietro la morte del collega Edward Stewart, le carte in tavola si rimescolano aggiungendo veleno al veleno.

Grazie anche all’aiuto di Subterranea, una società nascosta che su esempio di WikiLeaks vuole svelare i segreti alla base del mondo finanziario, i giochi si complicano per Dominic Morgan e Massimo Ruggero. Attraverso un uso sensazionalistico della macchina da presa, il livello di mistero si fa sempre più alto tirando in causa nuovi personaggi. Nel terzo capitolo la NYL, e indirettamente il CEO Morgan, vengono accusati di finanziare le atrocità di Gheddafi attraverso la LIA, il fondo monetario libico gestito da Al Magrabi. Accuse molto forti che infosserebbero la reputazione e le azioni della Banca, dipinta come collaboratrice di un dittatore.

L’abilità però, a volte, non sta tanto nello scoprire e rendere pubblica la verità, ma trasformare quella soffiata a proprio favore. Dopo la diffusione delle immagini che sottolineano la collaborazione tra la banca e la LIA, Dominic si vede costretto a salvare la propria sedia, rilasciando nuove, e probabilmente finte, dichiarazioni in merito ai fatti. Diventa un vero e proprio gioco di ruoli. Due poteri che combattono tra di loro sottobanco ma che frontalmente appaiono leali.

Infatti, nonostante i vari tentativi di affossare la reputazione della banca da parte di Massimo, Dominic aiuta il ragazzo a uscire dalle indagini della polizia in merito al presunto omicido di Ed Stewart che, nel frattempo, si sono evolute a tal punto da ritenere l’italiano colpevole di quanto accaduto.

Ma la ricerca della verità svela sempre nuove strade. Convinto di un possibile collegamento tra la morte del rivale e quella della moglie, Massimo scopre che qualcuno, vicino proprio a Dominic, sta facendo quanto in suo potere per mantere segreta la sua relazione con Kerry, utilizzata probabilmente come un diversivo su Massimo.

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Alessandro Borghi in “Diavoli” (foto: Optimagazine)

Sofia e la Subterranea

Un ruolo chiave in questi nuovi episodi lo ha Sofia, il tramite tra l’assocaizione Subterranea e Massimo Ruggero. Con un passato nascosto, la ragazza fa quanto in suo potere per distruggere l’impero di Dominic Morgan. Un ideale che all’inizio sembra colmare la sua voglia di dare giustizia all’umanità, ma che si trasformerà solo in pura vendetta. Sofia attribuisce infatti alla NYL la colpa della morte del fratello maggiore, uccisosi durante la crisi economica che colpì l’Argentina quando lei era piccola. Crisi da cui Dominic e la sua banca ne uscirono arricchiti.

Sofia è diventata a pieno titolo una dei protagonisti di grande rilevanza all’interno della serie. Quel personaggio che trova gli elementi base utili per far scattare la miccia, lasciando poi il compito a Massimo di piccare l’incendio. Il male che combattono infatti è un potere silenzioso, nascosto, che anticipa le mosse e sa come uscirne prima ancora che i suoi nemici abbiano realizzato il passo successivo. Dominic è uno squalo che compare all’improvviso, agisce con calma e con un sorriso stampato in viso. Il suo personaggio non trasmette ansia e azione come quello di Massimo, sempre alla ricerca di qualcosa di più, impersonificando forse il mondo della finanza di per sé. Un mondo in cui non esistono i dieci minuti per il pranzo. Ecco, Morgan è esattamente l’opposto.

E con questo carattere pacato e autorevole, nel quarto episodio, convincerà i vertici tedeschi a chiedere al governo irlandese di risollevare la crisi finanziaria, salvando così le banche cugine a Londra dalla bancarotta. Forza di questa serie sono gli interventi realizzati recuperando frammenti di realtà, che ne aggiungono serietà e autorevolezza. Di impatto, a tal proposito, il finale del quarto episodio, che si pone come un vero e proprio attacco a quel mondo finanziario dipinto come un inferno fatto di diavoli.

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