Venerdì 6 giugno è uscito “Puzzle”, il nuovo EP di Danilo Ruggero. Un lavoro intimo, frammentato, coerente nella sua incoerenza, che si muove tra soste, crepe, e verità scomode. Nello stesso giorno esce anche il singolo omonimo, quarto brano della tracklist e cuore pulsante dell’intero progetto.
“Puzzle”: un disco frammentato e sincero
Venerdì 6 giugno è uscito in digitale “Puzzle”, il nuovo EP del cantautore siciliano Danilo Ruggero, accompagnato dal singolo omonimo. Un progetto sonoro ed emotivo, fatto di brani che si muovono tra fragilità, accettazione e identità imperfetta. Il disco è disponibile su tutte le piattaforme streaming, tra cui Spotify.
Il nuovo EP di Danilo Ruggero non è una narrazione lineare, ma una raccolta di frammenti, ricordi e ferite. Non c’è una trama da seguire né un messaggio da trasmettere, piuttosto un’esigenza autentica: restare dentro al dolore senza cercare scorciatoie. Le cinque tracce che compongono “Puzzle” – Sapone, Elefanti, Dagli alberi, Puzzle e una versione alternativa dello stesso brano – si legano tra loro nella loro incoerenza, nella loro umanità imperfetta.
«Non volevo guarire, volevo solo guardare. Non cercavo risposte, ma la possibilità di restare nel dubbio, nella mia imperfezione», racconta Ruggero. «Puzzle non parla di risalite, ma di soste. Di radici che tirano e rami che cedono.»
Il singolo “Puzzle”: tra smarrimento, colpa e accettazione
Il cuore dell’EP è il brano “Puzzle”, che esce contemporaneamente al disco. Una canzone che nasce da una frattura, non da una sintesi, e che mette al centro la difficoltà di ricomporsi dopo un crollo. Il testo riflette sulla possibilità di essere autentici anche nei propri pezzi mancanti, in quell’incompletezza che spesso racconta più di qualsiasi perfezione.
Musicalmente, il brano parte in sordina, con una voce quasi trattenuta, per poi aprirsi in una stratificazione sonora potente e densa. Un pop-rock d’autore che abbraccia l’incompiuto e lo rende identità.
«Puzzle è il mio dialogo interiore, a tratti accusatorio – spiega Ruggero – parla di senso di colpa, di fallimenti, di relazioni spezzate, di aspettative deluse. Ma anche di accettazione. Accettazione dei vuoti, delle crepe, dei pezzi mancanti. Quel puzzle che non puoi finire, sono io. E va bene così.»
Il brano è stato scritto da Danilo Ruggero e prodotto insieme a Dadàmo, che ha mantenuto intatta la tensione originale della canzone. I passaggi successivi della produzione sono stati curati da Marco Zoppi (autore della versione alternativa che chiude il disco), Pasquale Dipace e Alberto Laruccia.
🎧 Ascolta il brano e l’EP su Spotify
Biografia: Danilo Ruggero, tra cantautorato e sperimentazione
Originario di Pantelleria, Danilo Ruggero si trasferisce a Roma nel 2015 per intraprendere un percorso musicale che lo porta ad esibirsi in vari locali con brani in italiano e in dialetto pantesco. La sua crescita artistica si sviluppa presso l’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, dove affina la propria visione musicale.
Nel corso degli anni ottiene diversi riconoscimenti:
- 2017: finalista al Premio De André con I figli dei figli degli altri
- 2018: pubblica l’EP In realtà è solo paura
- 2018: vince il Premio della Critica Amnesty International a Voci per la Libertà con Agghiri ddrà
- 2021: pubblica La sindrome del pesce rosso con Dadàmo e Marco Zoppi
- 2022: esce Canzone per l’ultimo giorno dell’anno
- 2023: selezionato tra i 100 progetti per il Concerto del Primo Maggio tramite 1MNEXT
- 2024-2025: anticipa l’EP Puzzle con i singoli Sapone, Elefanti (finalista al Premio Bindi) e Dagli alberi.
Con Puzzle, Ruggero firma il suo lavoro più personale, necessario e vulnerabile. Un disco che non chiude i cerchi, ma accoglie le crepe. Un invito a rimanere in ascolto, anche quando non si hanno tutte le risposte.
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