Crimes of the Future: un film di Cronenberg

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Crimes of the Future è l’ultimo film del Maestro David Cronenberg. Una pellicola attesissima da fan e critica, in quanto segna il ritorno del regista al body horror di cui è padrino. Un film che a Cannes è rimasto in sordina, ma che rappresenta la summa della poetica del regista canadese. In questa sua ultima fatica troviamo tutto ciò che amiamo del suo cinema. Un lavoro che disturba ma che allo stesso tempo solletica l’intelletto. Un prodotto raffinato, che sebbene mostri scene da voltastomaco, lo fa con eleganza. L’ennesima dimostrazione che Cronemberg è l’unico e vero maestro del corpo.

Crimes of the Future è un opera disgustosamente raffinata

È dal 1999 che il Maestro si è allontanato dalle sue origini. Existenz, pellicola geniale ma che è risultata in un colossale flop, è stato il suo ultimo film che rientra nel genere di cui Cronenberg è il padrino. Dopo più di vent’anni d’attesa finalmente il regista ci mostra di cosa è ancora capace. Un ritorno alle origini e al suo pane. Cronenberg, con Crimes of the Future, ritorna col botto. Con un prodotto, o meglio un opera, che racchiude in se tutto il meglio della sua estetica. Non ha perso stoffa, e con Crimes of the future lo si capisce dai primi istanti. Solo un grande Maestro come lui è in grado di mostrare le porcherie più disgustose avvolgendole di un elegante raffinatezza. Un body horror che non ha l’intento superficiale ed esclusivo di scioccare e disturbare lo spettatore. O meglio, lo fa eccome. Ma non si limita a quello. Il corpo e le sue deformazioni sono uno strumento concettuale “disgustosamente gustoso”.

Crimes of the future ci racconta la “nuova carne”

Crimes of the future è una summa del suo lavoro. È insieme Videodrome ,Scanners e Existenz. Uno studio sul corpo umano e sulle derive dell’evoluzione. Cosa significa evolversi? Il cambiamento della fisionomia umana è il tema centrale di quest’opera distopica. In un mondo dove l’uomo non prova più dolore e dove nelle persone crescono nuovi organi. E Cronenberg fa di questa cosa un arte. Crimes of The future concretizza il concetto di body Art elevato ad ennesima potenza. Il corpo diventa una tela, le sue mutazioni un arte. Ciò che aveva profetizzato in Videodrome si avvera in questo futuro. La nuova Carne diventa realtà. E l’arte e l’erotismo si fondono. E di nuovo, come in Crash, troviamo la fusione tra corpo e macchina con un’accezione sessuale. La chirurgia diventa un arte e diventa il nuovo sesso. Con Crimes of the Futures Cronenberg corona la sua visione.

Disturbante ma elegante

L’aspetto più interessante di Crimes of the future risiede in ciò che ci viene mostrato. O meglio su come ci viene mostrato. È un film con scene disturbanti. Corpi tagliati, vivisezioni, organi estratti in bella vista. Addirittura un autopsia sul cadavere di un bambino. Nulla è risparmiato agli occhi dello spettatore. Ma, nonostante tutta questa roba disgustosa e scioccante, Cimes of the future non sfocia mai negli eccessi del gore. Niente sangue a spruzzo in ogni direzione. Niente splatter. Ma tutto ci è mostrato con asettica pulizia. Scientifica e meccanica. É quindi il risultato è un effetto strano. Disturbante ma affascinante. Disgustoso ma accattivante. Sbagliato ma erotico allo stesso tempo. Pura genialità che solo un maestro come Cronenberg avrebbe potuto regalarci.

Crimes of the Future: Atmosfera e cast

Un ultimo plauso va fatto al lavoro attuato dal Maestro in ambito di scenografie ed atmosfera. L’ambientazione distopica e la sensazione di degrado di Crimes of the future ci vengono restituite in modo altrettanto raffinato. Muri logori e scrostati, graffiti qua e là, un illuminazione tendente al color ruggine. Pochi accorgimenti che bastano per creare l’atmosfera di un futuro in declino. In aggiunta ci sono poi gli strani macchinari usati nel film. Disturbanti macchine robotizzate che sembrano fondere il metallo con l’organico. Proprio come tanto piace a Cronenberg e a noi fan. Una fantasia tanto geniale quanto malata. In ultimo, come ciliegina sulla torta, troviamo le ottime interpretazioni del cast. Un Viggo Mortensen, ormai quasi attore feticcio del regista, segnato nel fisico e consumato dalle continue operazioni. Una Lea Seidoux con il suo sguardo profondo ed affascinate, capace di trasmettere emozioni contrastanti. E Anche una brava Kristen Stewart, che ha dimostrato negli ultimi anni le sue vere doti attoriali. Insomma Crimes of The future segna un ritorno di Cronenberg in grande stile.

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