Una serata calda e umida a Novellara il 28 luglio 2018 in attesa del concerto dei Nomadi. Per descriverla potrei citare il testo : “La notte azzurra intorno a noi, luglio fra quei rami è, il profumo dell’estate ancora c’è.” insomma “Tutto è a posto”. Al campo sportivo il pubblico “Nomade” si è riunito, raggiungendo il luogo del concerto da ogni parte d’Italia: Emilia, Toscana, Liguria, Sardegna, Lombardia, Veneto. Un pubblico che segue I Nomadi con un affetto molto speciale e sincero.
E’ impossibile scrivere un articolo e spiegare qualcosa sui Nomadi senza che non sia stato già detto o scritto. Se dovessimo analizzare l’estetica della musica, sia da un punto di vista tecnico oppure emotivo, si rischierebbe di peccare di superbia. Ma i Nomadi non sono da raccontare, sono da vivere perchè da mezzo secolo aprono le porte dell’intimità di chi ama la loro musica. Se per cinquantacinque anni hanno lasciato un segno indelebile; per quasi trenta, la voce del gruppo è stata di Augusto, che ha tracciato un solco profondo nel panorama musicale italiano. La serata inizia in maniera formale con la testimonianza del Sindaco di Novellara e l’intervento di Medici Senza Frontiere. Poi viene proiettato un messaggio di Augusto registrato il primo luglio 1990 tramite un video, e diventa forte l’emozione tra il pubblico per cui inizia il concerto con il brano omonimo “Nomadi”.
Il tributo della due giorni di Novellara è una commemorazione che diventa importante durante l’esecuzione dei brani e in ogni momento ci si aspetta che Augusto Daolio esca sul palco e possa cantare uno fra i pezzi eseguiti; tanto fu importante l’interpretazione di tutti i brani cantati.
Fra le canzoni in scaletta, le più celebri: Gli aironi neri – Il fiore nero – Terra di nessuno – Noi non ci saremo – Auschwitz, come è stato commentato: “interpretata per non dimenticare” – Il vecchio e il bambino – Io voglio vivere Ho difeso il mio amore – Un giorno insieme – Canzone per un’amica ( a ricordo di Dante Pergreffi bassista scomparso nel 1992) – Dio è morto – Io vagabondo.
Ma che film la vita, “attore e spettatore tra la gioia ed il dolore, il buio ed il colore“. Questo è stato l’ultimo testo scritto da Augusto Daolio e diventa un testamento artistico che emoziona tantissimo tutto il pubblico. È una sensazione molto piacevole rivivere il passato me è sempre fondamentale guardare avanti e rendere il giusto tributo alla nuova voce del gruppo Yuri Cilloni, che insieme a Beppe Carletti (tastiera e fisarmonica), Cico Falzoni alla chitarra, Daniele Campani alla batteria, Massimo Vecchi al basso e al talentuoso violinista Sergio Reggioli non solo sono ottimi musicisti ma si divertono ancora sul palco. A fine serata invitano sul palco un giovanissimo fan che racconta di aver applaudito fino a spaccarsi le mani. Tornando verso casa, in auto per queste campagne, mi sovviene guardare il panorama offuscato dal buio e in mente mi rimbalza il motivo: “Grandi risaie e filari di pioppi e all’orizzonte montagne maestose non si può dire che sia il paradiso ma è Novellara il Paese dove sono nato.”
ASSOCIAZIONE “AUGUSTO PER LA VITA”
ARTICOLO: PREMIO AUGUSTO DAOLIO 2018