Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime: i vincitori

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Cinema Giovane & Festival

Si è conclusa con la cerimonia di premiazione la XVII edizione del Premio Cinema Giovane & Festival delle Opere Prime, la manifestazione organizzata dall’associazione culturale Cinecircolo Romano.

Chi ha vinto il Premio Cinema Giovane?

Ad aggiudicarsi il Festival, con il Premio Cinema Giovane (assegnato dal pubblico, sia degli adulti che degli studenti del Progetto di Educazione al Cinema d’Autore e dei PCTO) è stato Non odiare di Mauro Mancini, premiato anche per la migliore sceneggiatura.

La motivazione

“Il film, realizzato con professionalità e con mezzi adeguati, segna la migliore interpretazione di sempre di Alessandro Gassman, il quale, magistralmente diretto, è misurato, dolente, espressivo, di rara intensità, mai sopra le righe. Il film esalta i temi dell’integrazione e dell’inclusione sociale di persone emarginate, poiché considerate diverse, valorizzando le diversità e proteggendo le fragilità, fornendo al contempo grandi momenti di riflessione, speranza, rispetto e capacità di ascolto”.   

Nevia di Nunzia De Stefano e “I predatori”

Incetta di premi per Nevia di Nunzia De Stefano che si aggiudica il Premio per film in Concorso, il Premio per Miglior Produttore (a Matteo Garrone) e il Premio per Opera Preferita dagli Studenti, assegnato dalla Giuria popolare dei soli studenti. Premiato anche I Predatori di Pietro Castellitto, che si aggiudica anche una Menzione Speciale della Giuria.

Ginevra Elkann

La Menzione Speciale della Giuria è andata anche a Magari di Ginevra Elkann: “Ginevra Elkann ha come frecce al proprio arco due campioni di attori come Alba Rohrwacher e Riccardo Scamarcio. Ma la vera sfida era trovare tre adolescenti, o meglio due adolescenti ed una bimba, farli entrare nei personaggi e renderli credibili. Il miracolo è avvenuto. Grazie alle evidenti doti di direzione degli attori e di approccio empatico ai loro ruoli.

Fondere i ricordi

Alla capacità di far entrare nel suo universo immaginario i suoi interpreti, al potere magico di fondere i ricordi, e ancora, le esperienze, le emozioni del portato di ciascuno degli attori a quelli immaginati da lei per raccontare la storia. Capacità rare. Costruisce un film di rara eleganza, con una cura straordinaria dei caratteri e dei particolari, fino ai più minuti. Colori desaturati che raccontano stati d’animo e mutazioni caleidoscopiche. È nata una regista”.

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