Charlie Puth: “Voicenotes” il nuovo album – Recensione

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Il nativo del New Jersey, Charlie Puth, è diventato famoso dopo aver scritto la canzone di successo “See You Again” con Wiz Khalifa. Il video musicale del brano in breve tempo è stato il più visto su YouTube, catapultando Puth tra i giovani artisti più programmati dalle radio. Il cantautore ha continuato a farsi strada nel panorama musicale grazie anche alle collaborazioni con artisti del calibro di Selena Gomez e Meghan Trainor, portando poi alla pubblicazione dell’album di debutto Nine Track Mind . Sebbene il disco non sia stato ben accolto dalla critica, molti ne hanno però riconosciuto il potenziale di Puth di diventare un punto fermo all’interno della musica pop.

Due anni dopo il suo debutto, il cantante di “Attention” è tornato con il secondo disco dei Voicenotes . Mesi prima del suo rilascio, l’artista ha estratto i singoli “Attention” e “How Long” raggiungendo un buon riscontro. Poi per perfezionare la sua visione dell’album, Puth ha ritardato il suo rilascio fino ai giorni scorsi.

Uscito lo scorso 11 maggio, l’album include 13 tracce dove mancano momenti di originalità. I suoi testi sono eccessivamente banali, la sua produzione è troppo semplice e ripetitiva e la sua voce non è versatile. Puth in tutto l’album canta i brani nella stessa chiave eccezion fatta per il falsetto in “Patient”.

Puth ha cercato di iniettare un po ‘di vita nelle sue canzoni collaborando con Boyz II Men, Kehlani e James Taylor, ma anche loro non potevano salvare Voicenotes dall’essere un disco banale. Tra i brani migliori dell’album c’è sicuramente “If You Leave Me” dove Puth da il meglio di se, mentre in “Done For Me” il cantante è offuscato dal suo compagno di duetto Kehlani.

I momenti migliori di Voicenotes sono il brano di apertura e “Through It All”. “The Way I Am” è il promemoria personale di Puth per rimanere fedele a se stesso, anche se gli ascoltatori o lo amano o lo odiano.  “Through It All” allude al tumulto interiore che il cantante ha affrontato nella sua ascesa alla fama, così come alle sfide che ha superato. Queste due tracce riescono in autenticità ed introspezione, che mancano all’interno di tutto l’album.

Sfortunatamente, Voicenotes è tormentato da canzoni d’amore poco entusiasmanti e facilmente dimenticate che toccano gli stessi argomenti stanchi. “Boy” è sicuramente ispirata agli anni ’80 e racconta la storia di un amante condiscendente che condanna la sua immaturità; “Attention” descrive Puth in un momento dove chiama la sua ex amante per divertirsi nella sua attenzione ma non il suo amore per lei. La collaborazione di James Taylor in “Change” cerca di affrontare gli attuali divari ideologici, ma i suoi testi ridicolmente giovanili non riescono a controllare l’attenzione degli ascoltatori o meriterebbero una considerazione a parte.

In conclusione finché Puth non troverà un suono distinto ed una squadra di produttori per produrre brani freschi e avvincenti, il cantante continuerà ad essere una presenza mediocre nell’industria della musica pop. Voto 2/5

Voicenotes – Tracklist

  1. The Way I Am
  2. Attention
  3. LA Girls
  4. How Long
  5. Done For Me (feat. Kehlani)
  6. Patient
  7. If You Leave Me Now (feat. Boyz II Men)
  8. BOY
  9. Slow It Down
  10. Change (feat. James Taylor)
  11. Somebody Told Me
  12. Empty Cups
  13. Throught It All

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