Charli XCX, all’anagrafe Charlotte Aitchison ha avuto una carriera interessante. Dal suo esordio quasi gotico con True Romance, fino ai più recenti ed esplosivi mixtape pop, ha consolidato il suo suono con grande apprezzamento e adorazione da parte dei suoi fan, certo i suoi più alti riconoscimenti sono arrivati grazie a brani come “Boom Clap” e “I Love It” insieme alle Icona Pop. Anche se forse il suo stare sempre stare tra luci e ombre è stata anche data dalla mancanza dell’attenzione mediatica costantemente focalizzata che consente alla sua musica di prosperare. Esiste un genere musicale tanto particolare quanto stravagante? Nel caso di “Charli” il suo nuovo album si può dire che è liberatorio, indulgente e irresistibilmente ballabile, ma è anche tanto esplosivo quanto introspettivo.
Registrato in soli tre mesi in uno studio con il produttore AG Cook, “Charli” è un progetto più raffinato di quello che abbiamo visto fino ad ora dalla signora Aitchison. Con il suo terzo album in studio, ha finalmente trovato il limite a cui stava lavorando mentre “Charli” esplora alti e bassi, riecheggiando in un paesaggio sonoro di sintetizzatori e ballate che si muovono lentamente, applausi funky e sequenze rap rapide esplosive. Inoltre, è un disco che prospera in un’energia che richiede un’incessante urgenza di ballare.
Nomi familiari riaffiorano in Tommy Cash, Brooke Candy e Pabllo Vittar con nomi nuovi come Sky Ferreira, Haim e Christine and the Queens . La succulenta collaborazione di quest’ultimo su “Gone” è indiscutibilmente il punto più alto del disco con le sue profondità sintetiche, il lirismo rivelatore e la caratteristica affascinante di Héloïse Letissier, l’introduzione perfetta per i nuovi arrivati che ascoltano musica liquida.
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Nella sua esplorazione del sentimento, della dissezione delle relazioni e delle insicurezze, Charli cresce per essere impreziosito da una nuova onestà nuova per Charli XCX. Se “Cross You Out” è una danza lenta e sensuale, “Shake It” è una festa selvaggia e un esempio eccezionale della reputazione di Aitchison da produrre in collaborazione; “CupcakKe” inizia a sussurrare, “Brooke Candy” mescolato in metallo per assomigliare a un bordo quasi robotico. La vera bellezza, tuttavia, è come è allo stesso tempo giocoso, con versi ironici complementari di “CupcakKe” e Tommy Cash.
Charli è un disco espansivo, inondato di gioia e angoscia, consolidato nella sua gamma di funzionalità. Accanto a ruminazioni indulgentemente disadorno sulla paura e sull’amore, il disco è sconfinatamente liberatorio, indulgente e irresistibilmente ballabile. Charli XCX ha decisamente realizzato il suo più grande lavoro fino ad ora. Voto 3/5
Brani Migliori: “Gone”, “Shake It”, “Cross You Out”
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