Cathy Berberian: universalità della musica

Prima di Pavarotti, Cathy Berberian fece della musica e dei generi un'unica emozione . Erano gli inizi degli anni 70 e la cantante di origine armene spaziava dal pop alle grandi opere classiche con enorme successo.

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Cathy Berberian

Il mondo dello spettacolo e della musica l’ha persa troppo presto, ma le tracce che sono rimaste di lei sono indelebili. Cathy Berberian era un’artista completa. In grado di trasferire con la sua presenza scenica e l’interpretazione, carattere, ai brani che cantava. Lei stessa, ironicamente, essendo dotata di un grande sense of humor, si definì in un’intervista del 1974 così: “Spesso penso non tanto di essere una cantante col talento della recitazione, ma un’attrice che sa cantare”. Era statunitense di nascita ma di origine armene. Sposò nel 1950 il compositore italiano Luciano Berio, con cui collaborò per anni anche dopo la fine della relazione.

La musica come patrimonio di tutti

Cathy Berberian spaziò nella musica, convinta che fosse espressione importante di contemporaneità. Essendo un’artista d’avanguardia sdoganò la musica popolare in quello che era un mondo elitario costituito solo dalla musica classica. Con le sue interpretazioni riuscì a conquistare, affascinare e convincere platee in tutto il mondo. Capace, com’era, di cantare in quattro lingue diverse in un’unica serata! Come racconta la figlia Cristina a casa si ascoltava tutta la musica da Strawinskij a Bach passando per West Side Story e naturalmente i Beatles. Fu la figlia a far conoscere a Cathy Berberian i “Favolosi Quattro”. Fu un modo per sentirsi vicine e per Cathy di approcciarsi al mondo contemporaneo della musica. Del resto un’artista eclettica come lei non poteva non cogliere un’occasione del genere!


Concert hour in versione classica


Cathy Berberian e i Beatles

Fu così che Cathy cominciò ad interpretare i Beatles, prima a casa, canticchiando “Ticket to ride” e “Yesterday” con la figlia. Dopodichè il passo fu breve, i pezzi furono riarrangiati per la sua voce (che arrivava a raggiungere un’estensione di tre ottave), entrando nel suo repertorio. Durante uno spettacolo al festival di Avignone nel 1975, introducendo un pezzo dei Beatles, disse al publico, non tanto avvezzo alla musica popolare: “Canto i Beatles perchè amo le loro canzoni e perchè è musica contemporanea. Quando li ho scoperti, noi vecchi li consideravamo musica sovversiva e l’idea di riarrangiarli in chiave barocca all’inizio è stato un modo per far piacere i Beatles ai genitori. E ha funzionato.”.

L’esperimento musicale ed il suo perchè

Cathy Berberian durante quell’esibizione al festival di Avignone spiegò anche il senso del suo esperimento: “Attraverso i Beatles mi sono ricollegata a un’epoca, tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo, in cui la musica poteva anche divertire, essere uno scherzo. Ora l’ ascoltiamo nelle sale da concerto con la mano sulla fronte, con l’aria seriosa. Ma la musica è sempre stata anche risata, puro divertimento. Per questo ora vi canterò “Ticket to ride” come avrebbe potuto cantarla una cantante di oratori haendeliani della provincia inglese.”. Quella iniziata da Cathy Berberian fu una vera rivoluzione musicale nell’ambiente classico. Difatti, il suo spettacolo “Da Monteverdi ai Beatles” dove percorreva tre secoli di musica, fu un grande successo.

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