Caravan, cinquant’anni di ‘In the Land of Grey and Pink’

0
1920
In the Land of Grey and Pink compie 50 anni

Progressive e Inghilterra, come la pizza e l’Italia, sono due elementi inscindibili. Impossibile parlare di progressive senza accennare un secondo alla terra albionica, così come è impossibile parlare di progressive senza parlare della città di Canterbury. Un centro creativo che ha dato inizio ad una delle fasi più esaltanti e sperimentali di tutto il genere, tentativo di imitazione e specchio culturale di un’epoca irripetibile. A rappresentare questa scena ci sono i Caravan di Pye Hastings (alla chitarra), David Sinclair (alle tastiere), Richard Sinclair (al basso), Richard Coughlan )alla batteria). Una fusione alchemica di musicisti sfavillanti e curiosi esploratori dei suoni progressivi, che diedero vita a dischi fondamentali per la scena di Canterbury. Tra questi ricordiamo l’immaginifico In The Land of Grey and Pink, disco che oggi compie cinquanta anni vita.


Odessey and Oracle: un album da riscoprire

‘In The Land of Grey and Pink’, perchè il capolavoro dei Caravan è importante?

Con Mirage è l’album più rappresentativo della band inglese. E il perchè è semplice intuitlo: basta ascoltare la prima traccia, un ricamo pop in grado di fluire tra leggerezza ed ispirazione jazz con una base chitarristica a fare da contorno. Un primo brano dunque spensierato e fruibile, ma al contempo complesso mediante l’unione degli strumenti che come degli ingranaggi danno vita a suoni imprevedibili. I Caravan dipingono lo scenario grigio e rosa con una capacità forse mai espressa nei lavori precedenti come i precedenti If I Could Do It All Over Again e Caravan. Altra perla, probabilmente rappresentante il genio della Canterbury Scene, è la suite Nine Feet Underground (ventidue minuti divisi in otto parti). Traccia in grado di toccare più universi sensoriali, umori trascendetali e tasti emozionali. La leggerezza del suono degli inglesi fà da corollario ad una serie emzioni tipiche di questa scena musicale. Viaggi eterni, corse su praterie immaginifiche. Chitarre che come artisti di strada disegnano percorsi surreali, caratteristici e potenti. Nella musica dei Caravan di umano e percepibile con i sensi non c’è niente, è un universo a sè stante in grado di poggiare su territori che prima nessun gruppo (forse solo i geniali Soft Machine) avevano a sufficienza perlustrato. Da segnalare poi altre pennellate presenti nel disco come Love to Love You (And Tonight the Pigs Will Fly), Nigel Blows A Tune e ovviamente la title track.


Steve Hackett: il nuovo brano “Mdina (The Walled City)”

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here