Il caso del diciassettenne Bruno Reidal sconvolge la Francia del primo novecento, per la lucida e crudele urgenza pulsionale che lo spinge a decapitare un tredicenne senza alcun motivo apparente. In anteprima a cannes è stato un successo.
Come ha reagito la critica internazionale?
“Rigorosamente composto ed eseguito (…) conferma la promessa dei pluripremiati cortometraggi di Le Port e mette in mostra una straordinaria performance centrale dell’esordiente Dimitri Dore. (…) Bruno Reidal è una caratteristica straordinariamente sicura, calibrata con precisione che raggiunge una piena -rappresentazione realizzata di un individuo e di un periodo. Ogni elemento contribuisce a un insieme unificato e convincente. (…). Il casting è eccellente. ” (Schermo Internazionale)
Società Cinefila Internazionale
“È raro che un film d’esordio si senta così sicuro e abbia così pochi passi falsi, specialmente con un soggetto così difficile come questo, eppure il film è avvincente fin dal primo fotogramma”.
Cineuropa
Uno spettacolare ingresso nel mondo dei lungometraggi. (…) Incrocio tra Bresson e Haneke, BRUNO REIDAL segna l’esordio di un regista eccezionale, che sa dare un’esistenza tangibile e credibile a un antico mondo sociale, inoltre filmando con una percezione acuta della potenza espressiva e offuscando l’austerità della storia ritmando perfettamente una narrazione che mescola flashback, voci fuori campo e interrogazioni (…) Vincent Le Port fornisce un’analisi cinematografica così precisa che l’ammirazione prevale facilmente sul malessere ambientale Un regista da seguire molto da vicino”.
Bruno Reidal: Trama
Nel 1905, il seminarista francese Bruno Reidel viene riconosciuto colpevole dell’omicidio di un bambino. Su richiesta dei medici che lo esaminano, scrive le sue memorie per spiegare la sua azione.