Il frontman degli AC/DC scomparve nella notte tra il 18 ed il 19 febbraio 1980. Aveva 33 anni. Il suo ricordo è ancora vivo tra i fan. Bon Scott compose i testi di brani divenuti iconici e rappresentò il prototipo della rockstar.
Chi era Bon Scott?
Bon Scott fu il frontman degli AC/DC, rock band australiana. Gli AC/DC e Scott si incontrarono nel 1974 e fu amore a prima vista. Prima di quell’incontro, Scott aveva militato in altre band, senza però raggiungere il successo. Il sodalizio con i fratelli Young è un faro nella notte. Il cantante trova la propria dimensione e dimostra di essere un paroliere di tutto rispetto. Con lui la band incide 6 album, tra cui Highway to Hell, che decreta il successo della band.
Il preludio
È il 15 febbraio 1980 e Scott si trova a Londra. Con lui ci sono i fratelli Young, che lavorano su due canzoni per l’album Back in Black. Il cantante si annoia e decide di raggiungere alcuni amici in un locale. Alistair Kinnear, un suo amico, lo va a prendere e, quando arriva al locale, Scott è già ubriaco. Ha problemi con l’alcol già da un po’ e non fa nulla per nasconderlo. “Mi piace bere”, ha raccontato in un’intervista del 1977, “deve essere lo scozzese che è in me. Come dico spesso, sono un ubriacone speciale, bevo troppo”. E il tour de force che sta affrontando in quei giorni, tra concerti live e lavoro in studio, non fa che peggiorare la situazione.
Come morì Bon Scott
A fine serata Alistair Kinnear lo riaccompagna. Il problema è che Scott è ubriaco da far pietà e non riesce ad aprire gli occhi. Alistair decide di cambiare itinerario e va verso il suo appartamento. Parcheggia e cerca di svegliarlo, ma Scott non collabora. A quel punto Alistair non può far altro che lasciarlo dormire. Gli mette addosso una coperta e lo lascia in auto. Quando tornerà a controllare, lo troverà privo di sensi. Portato in ospedale, i medici ne costateranno il decesso. Ad ucciderlo è un’intossicazione da alcol.