BLACK SUMMER è una serie televisiva statunitense in produzione dal 2019 la quale ad ora conta una stagione composta da 8 episodi. Al momento, essendo stata rilasciata la prima stagione da soli due mesi, Netflix ancora non ha ufficializzato nulla riguardo all’eventuale rinnovo, news che presumibilmente darà comunque tra non molto. Negli Stati Uniti, in Italia, ed in tutti i paesi in cui il servizio è disponibile, la serie è stata distribuita da Netflix lo scorso 11 aprile.
Info, pillole, caratteristiche, recensione
Creata da Karl Schaefer e John Hyams, Black Summer è un horror post-apocalittico. Ufficialmente la serie è uno spin-off dell’appena conclusa Z Nation, anche se in comune con la serie madre ha solo gli zombie, la The Asylum (la casa di distribuzione che le ha entrambe prodotte) e Karl Schaefer (l’ideatore di entrambi gli show). Per tutto il resto le due serie hanno ben poco in comune: Z Nation è una serie zombiesca che vira al trash ed al comico/demenziale, Black Summer è invece una serie zombiesca vecchio stile, con tensione e drammaticità a farla da padrone, in cui tutto ciò a cui mirano i protagonisti è la sopravvivenza.
Particolarità di questa serie è la durata degli episodi: le 8 puntate realizzate hanno una durata molto variabile, si va da un minimo di poco meno di 20 minuti ad un massimo di 45 minuti, questo perchè si punta all’essenziale, viene raccontato solo ciò che si deve, solo il necessario, senza fronzoli e perdite di tempo inutili.
Questa serie si presenta fatta su misura per i fan amanti del genere zombie vecchio stampo in quanto presenta tutti gli elementi essenziali: ritmo frenetico, l’elevata aggressività dei non morti, ed una non approfondita caratterizzazione dei personaggi (la storia si concentra sul loro immediato presente, senza il bisogno di andare a scavare nel profondo; motivo per cui di nessuno di loro si conosce il passato, neanche quando appare potenzialmente interessante, o addirittura neanche il nome).
In sceneggiatura viene adottato un approccio quasi minimalista: ci sono gli zombie e ci sono quelli che devono fare di tutto per sopravvivere. I dialoghi sono ridotti al minimo fino al punto in cui in uno degli episodi non viene detta neanche una parola. Non è delle persone che Black Summer intende principalmente parlare, non sono loro i protagonisti della serie, ma gli zombie, la paura e la tensione.
La struttura degli episodi riflette le dinamiche dei videogiochi on line (quali ad esempio Fortnite e PUBG); i personaggi si muovono attraverso missioni più o meno difficili da portare a termine: correre per raggiungere un rifugio, uccidere uno zombie, trovare armi, muoversi verso una meta, che a loro volta possono essere separate in ambientazioni diverse. In tutto ciò ne consegue che la tensione rimane sempre altissima perché nessuno dei personaggi è sicuro di arrivare alla fine.
In un periodo storico in cui le serie post-apocalittiche sugli zombie abbondano allontanandosi sempre di più dagli schemi classici, togliendo prima di tutto importanza agli stessi zombie (che dovrebbero essere l’attrazione principale dello show), Black Summer si presenta elementare nei contenuti, approssimativo nella sua scrittura, fresco e soprattutto immediato: si rivela dunque una sorpresa inattesa che riesce ad essere innovativa proprio per il suo ritorno al passato.
Di cosa parla
La Black Summer è menzionata in Z Nation come “l’estate in cui tutto è andato all’inferno”, quella in cui tutto ha avuto inizio, ovvero “quando il 95% della popolazione è morta nel corso dell’estate”. Per cui la storia inizia da qui, e si può dire che l’essenza della storia parla di una madre separata dalla figlia pochi giorni dopo il contagio che ha scatenato il putiferio negli Stati Uniti. Una volta persa sua figlia la donna intraprende un viaggio straziante non fermandosi di fronte a nulla pur di trovarla. Nel suo percorso si imbatterà in altre persone, protagoniste come lei, con le quali si unirà in deboli e fragili alleanze pur di cercare di sopravvivere nell’apocalittico scenario in cui si sono improvvisamente ritrovati a vivere.
Il cast
Gli attori principali, a parte un paio di volti noti al grande pubblico, sono quasi tutti sconosciuti; il cast è per cui composto da: Jaime King (Rose), Justin Chu Cary (Spears), Kelsey Flower (Lance), Gwynyth Walsh (Barbara), Christine Lee (Kyungson), Mustafa Alabssi (Ryan), Erika Hau (Carmen), Sal Velez Jr. (William Velez) e Edsson Morales (Manny).
Resta ora da capire se e quando Netflix rinnoverà la serie per una seconda stagione in base agli ascolti registrati sulla piattaforma dai propri utenti.