La notte degli Oscar è un evento che non catalizza su di sé soltanto le attenzioni del mondo del cinema, ma anche di quello della moda. Ogni anno, infatti, c’è grande curiosità per vedere quali saranno gli abiti e gli outfit scelti dalle varie star per sfilare sul red-carpet. Come da tradizione, non mancano commenti, applausi e critiche a chi ha osato un po’ troppo, risultando fuori luogo. Tra le celebrità più criticate per il vestito indossato a Los Angeles c’è indubbiamente Bjork, la quale nel 2001 si presentò alla cerimonia degli Oscar con un modello a dir poco “originale” che sconvolse addetti ai lavori e pubblico.
La cantante islandese si presentò dinanzi ai fotografi con un inedito abito-cigno che, da quel momento, sarebbe entrato nella storia della manifestazione come uno dei più strambi di sempre. Fu giudicato negativamente dagli esperti di moda, i quali all’opposto applaudirono il vintage firmato Valentino di Julia Roberts.
Il vestito di Bjork era formato da un body color carne tempestato di cristalli, intorno al quale si avvolgeva un tulle bianco che terminava con il collo lungo e la testa a forma di cigno. Inoltre, mentre s’incamminava lungo il red carpet, l’artista “seminò” sei grandi uova di struzzo.
L’incompreso abito-cigno di Bjork
Bjork nel 2001 prese parte alla notte degli Oscar perché figurava tra i candidati alla vittoria per la miglior canzone originale, I’ve seen it all, presente nel film Dancer In The Dark del regista Lars von Trier. Per l’occasione, l’artista interpretò anche il suo brano proprio con indosso lo sconvoglente abito-cigno. Il modello era opera dello stilista macedone Marjan Pejoski, il quale dichiarò che non sapeva nulla della decisione della compositrice di indossarlo durante l’evento cinematografico.
Pejoski affermò che quella di Bjork era stata un’idea “fantastica e ribelle” che aveva rotto un po’ gli schemi tradizionali della moda durante gli Oscar. L’ironia e l’anticonformismo della cantante però non risultarono graditi alla maggior parte dei presenti che l’attaccarono duramente per la sua scelta. La comica Joan Rivers, ad esempio, disse che avrebbero fatto bene a “portare in manicomio” la musicista islandese. Il critico di moda Steven Cojocaru lo stroncò come uno degli abiti “più scemi mai visti”.
Discorsi Oscar: molte volte sono diventati politici
Qualche anno dopo (nel 2007) durante un’intervista al New York Times, Bjork spiegò perché agli Oscar 2001 si era presentata con il discusso abito-cigno. Rivelò che il suo obiettivo era stato quello di lanciare una provocazione e un messaggio nuovo e originale rispetto ai look canonici della manifestazione. L’artista aggiunse che, essendo consapevole che quella sarebbe stata la sua prima e ultima esperienza alla notte degli Oscar, volle diffondere un messaggio sulla fertilità, e per questo motivo “mi portai dietro un po’ di uova”.