“Birds Of Prey”, il film con protagonista Margot Robbie ed incentrato sulle gesta criminose di Harley Quinn dopo una rottura “decisa di comune accordo” con Joker, è da oggi in sala. Si tratta di un film attesissimo, per il quale è in atto una promozione martellante e che dovrebbe accogliere tantissima gente in sala: Margot Robbie è ormai una star acclamata, e la sua Harley è un personaggio amatissimo da schiere enormi di fan. A supportare la pellicola troviamo anche una colonna sonora ricca di molte interpreti femminili, sia famose (Halsey, Lauren Jauregui, Summer Walker, Normani) che meno note, e caratterizzata da una scelta musicale molto particolare.
Recensione della colonna sonora di Birds Of Prey
Mentre in altri lavori di simile natura avevamo spesso a che fare con canzoni che apparivano sempre come scarti creati per gli album degli interpreti in questione, qui la sensazione è che le canzoni siano state commissionate a varie interpreti con un’idea precisa dietro, con un concept che traducesse perfettamente in musica quello che avremo tutti modo di vedere nel film. Lo stile di ciascuna cantante o rapper viene declinato in maniera tale da rispecchiare lo stile dark ma non troppo serio dell’opera: ciò avviene attraverso urban, hip-hop, pop elettronico e perfino accenni rock. Questi ultimi li ritroviamo a sorpresa nel brano della popstar Halsey, che con voce pesantemente modificata si lascia andare anche a scream da cantante heavy metal.
In generale, l’album include mid tempo e up tempo conturbanti, magnetiche e lugubri, con testi vendicativi e che mirano al self empowerment femminili. Alcuni brani sono completamente inediti, altri hanno ritornelli completamente campionati da grandi hit del passato come “Sway” (grande classico degli anni ’50 cantato da mille interpreti, incluse le Pussycat Dolls che ne ri-fecero una hit 15 anni fa) e “It’s A Man’s World” di James Brown.
Si tratta di campionamenti sapientemente declinati per rispecchiare in toto il concept di questo lavoro, e che risultano per questo momenti molto interessanti del disco. Le canzoni migliori sono tuttavia senza dubbio quelle di Lauren Jauregui, Summer Walker, Charlotte Lawrence e ADONA: le prime due sono anche quelle un attimino decontestualizzate musicalmente dal resto, ma nemmeno più di tanto andando ad ascoltare nel dettaglio. Di seguito l’audio dell’album.