BeyBlade: dal Giappone le trottole più famose al mondo

0
1098

Avreste mai pensato che delle trottole potessero conquistare il mondo intero? Forse neppure il creatore di BeyBlade.

Di cosa tratta BeyBlade?

Ci sono molti modi di combattere. C’è chi lo fa con animaletti dotati di poteri speciali oppure con un mazzo di carte: nel 1999 qualcuno pensò che si potesse fare anche con le trottole. I BeyBlade, appunto.


I Pokémon un franchise che non accenna a finire


I personaggi

Il protagonista è un omonimo del suo creatore, Takao Aoki. È un ragazzino come tanti altri, che nel suo tempo libero ama giocare con il suo BeyBlade, una piccola trottola azionata mediante un lanciatore. Il ragazzo è un giocatore mediocre, ma tutto cambia quando entra in possesso di un Bit Power. Dragoon, così si chiama, è una creatura a forma di dragone che entra nella trottola, dotandola di un potere immenso. Grazie a lui Takao acquisisce sicurezza ed esperienza, comincia a vincere contro diversi avversari e forma una squadra, con tre compagni, destinata a partecipare al torneo internazionale.

I Bladebreakers

Anche i compagni di squadra di Takao possiedono un leggendario Bit Power nei loro BeyBlade. Kei, di origini russe, ha ottenuto l’Aquila Rossa (Dranzel); Rei, nato in Cina, la Tigre Bianca (Driger); Max, di madre americana e padre giapponese, possiede la Tartaruga Nera (Draziel). C’è infine un quinto elemento, un ragazzino che non combatte quasi mai ma in compenso conosce tutto sulla storia dei BeyBlade: il suo nome non viene mai utilizzato, per tutti è solo “il professor Kappa”.

La componente femminile

Fin qui, pare che in BeyBlade non esistano personaggi femminili, o che non siano così degni di nota. In realtà nelle altre squadre c’è più di una presenza femminile, e in alcuni casi si tratta anche di combattenti di una certa rilevanza. Basti pensare a Mao, fortissima componente della squadra cinese, gli White Tigers; o a Mariam, componente del team degli Scudi Sacri. C’è però un’eccezione: il personaggio di Hilary, l’unica di tutta la serie a non possedere un Bey e a non giocare, anzi ritenendolo un’inutile passatempo. Nonostante questo è comunque parte del gruppo, pure se discute spesso con Takao.

Un successo mondiale

Nel nostro Paese le tre serie di BeyBlade sono state mandate in onda dal 2003 al 2004, e il successo è stato travolgente. Non esisteva bambino che non possedesse almeno una trottola, e molti avevano anche arene di plastica colorata per simulare i combattimenti. Inoltre, diverse marche di merendine o simili regalavano un piccolo BeyBlade in ogni confezione: se poi si voleva puntare a trottole di maggiore qualità, c’erano sempre i negozi di giocattoli. Infine, esiste un vero torneo di BeyBlade, organizzato dalla WBO (World BeyBlade Organisation): nel nostro Paese, il primo risale al 2009 nella città di Crema, alla fiera Dadi.com.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here