Bad Decisions, Coming Home è la nuova traccia

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bad decisions, copertina di coming home

I Bad Decisions, duo di elettronica pieno di energia, ritornano con Coming Home. Una traccia house un po’ retro, con un sentimento d’affetto al centro.

La musica della quarantena

Prima di parlare dei Bad Decisions o di Coming Home bisogna capire in che campo si muovono. Non è un tempo facile, quello che tutti noi stiamo vivendo. L’epidemia di Coronavirus continua a mietere vittime in tutto il mondo, e anche in Italia le misure per contrastarlo sono incerte e sempre più intense. Emozioni confuse emergono dalla situazione in cui il mondo si trova – rabbia, confusione, rifiuto, sconforto, e immancabilmente nostalgia. Affettuosa, morbida, un abbandono sempre vicino e sempre sicuro. Agli affetti, alle persone care, o anche solo alle convenzioni della vita quotidiana che precedevano la situazione in cui il mondo si è andato a trovare. 

Ci sono le canzoni scritte specificamente sul tema della pandemia, di cui la più famosa è Stuck With You di Ariana Grande e Justin Bieber. Canzone decente, ma controversa, additata da molti come una cinica operazione commerciale da parte del manager Scooter Braun per capitalizzare sulla situazione corrente con una hit facile. Ci sono le canzoni che incidentalmente finiscono a raccontare un mood condiviso durante la pandemia e la quarantena. È così che hanno trovato successo i Surfaces, con la scanzonata Sunday Best. E proprio i Surfaces sono il punto giusto da cui cominciare per conoscere i Bad Decisions, duo di musica elettronica composto da Cameron Breen and Andrew Ghisoni, e il loro nuovo singolo Coming Home

I Bad Decisions e Coming Home

I Bad Decisions sono un gruppo giovane, il cui atteggiamento di rilassato vivere alla giornata è condiviso tra molti gruppi maschili del pop recente. Oltre ai sopracitati Surfaces lo si può percepire anche nei celeberrimi Chainsmokers, o nei meno conosciuti AJR. Musicalmente hanno però una vena più nostalgica, anche se con un’ispirazione moderna. I Bad Decision sembrano aver basato Coming Home sull’elettronica che era all’ultimo grido cinque o sette anni fa, durante il boom della house e della musica da rave. Similitudine enfatizzata dalla voce di Cameron Breen, il cui timbro rauco sembra trovarsi a metà tra il compianto Juice WRLD e Calvin Harris alle prime armi. Giovane anche quello, nonostante il timbro basso, e perfetto per quello che il gruppo vuole comunicare. 

Una formula semplice, ma sempre efficace. I Bad Decisions hanno costruito Coming Home su una formula di elettronica minimale, strofe e drop alternati senza variazione. Ancora una volta gira tutto sul mood, che non è solamente identificabile da tutti, ma mostra i Bad Decisions in una forma più fragile di quanto ci si aspetterebbe. Stanno tornando a casa e chiedono di essere aspettati, al punto di rivolgersi alla loro madre. Nonostante la musica chiassosa e vivace c’è un senso di intimità nella traccia, di raccoglimento attorno alle persone alle quali più si vuole bene. Molto comprensibile, molto vicino a tutti, come tutta la bella elettronica. Dopotutto la formula dei Bad Decisions è collaudata, e Coming Home funziona perfettamente nel suo campo. Nonostante un drop senza infamia e senza lode, quello che i ragazzi vogliono raccontare è qualcosa che tutti possiamo capire. 

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