Baci rubati documentario, dal 14 di febbraio sarà visibile on demand, su CG Digital, iTunes, Google Play e Chili, il nuovo docu-film. Baci rubati – Amori omosessuali nell’Italia fascista, regia di Fabrizio Laurenti e Gabriella Romano, prodotto e distribuito da Istituto Luce-Cinecittà. La storia, il trascorso, di chi ha vissuto il fascismo sotto un aspetto diverso. Baci rubati, presentato al Bellaria Film Festival e al Florence Queer Festival, ottiene una Menzione speciale dalla giuria.
All’interno del film documentario ritroviamo storie, raccontate dalle voci di chi ha realmente subito il trascorso. Si approfondisce il tema delle persecuzioni di gay e lesbiche, subite e affrontate, giungendo a esperienze di svago, amicizia, amori e affetti. Il documentario si avvale di materiali di repertorio preziosi, provenienti da collezioni private, interviste radiofoniche risalenti all’inizio degli Anni Ottanta.
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Baci rubati documentario: interpellati gli storici?
Baci rubati documentario, contiene brani di diari esclusivamente inediti. Un lavoro approfondito quello di Fabrizio Laurenti, che si occupa di interpellare diversi storici che nel periodo del regime di Mussolini si sono occupati di omosessualità. Scorrono davanti agli occhi del pubblico lettere, diari, poesie e ricordi di amori proibiti, censurati, definiti mai esistiti, ma tenuti nel cuore e resi finalmente pubblici. Accanto ai testi originali verranno inserite parole di scrittori e artisti, come: Aldo Palazzeschi, de Pisis, Radclyffe Hall, Sandro Penna. Parole che nel film vivono dell’interpretazione di Luca Ward e accanto le voci coinvolgenti di Valentina Cervi, Sabrina Impacciatore e Neri Marcorè.
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Collezioni private in mostra nel docu-film
Baci Rubati si avvale di materiali di repertorio preziosi, provenienti da collezioni private, interviste radiofoniche risalenti all’inizio degli Anni Ottanta e brani di diari inediti. Immagini ufficiali del regime, quelle dei cinegiornali Luce, che illustrano l’ideale fascista di virilità e femminilità.