“Bacchanalia, 2200 anni dopo”: intervista dietro le quinte

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Nell’attesa dell’imperdibile evento calabrese – “Bacchanalia, 2200 anni dopo” – che si terrà nei giorni venerdì 16 e sabato 17 agosto 2019 a Tiriolo (Cz), abbiamo posto alcune domande alla Presidente della Pro Loco Tiriolo “Terra dei Feaci”, Valentina Paone, per conoscere da vicino l’evento che, ogni anno, riunisce tantissime persone del Sud – e non solo – per ballare, degustare i prodotti locali, bere buon vino e soprattutto rivivere la storia.

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Da cosa nasce l’idea dell’evento “Bacchanalia 2200 anni dopo”?

<<“Bacchanalia 2200 anni dopo” trae origine da una storia vera, come testimonia il Senatus Consultum de Bacchanalibus datato 186 a.C. e ritrovato a Tiriolo nel 1640 durante gli scavi di fondazione del palazzo del Principe Cigala. Si tratta di una tavoletta di bronzo contenente il testo del decreto con cui il Senato Romano bandì i culti in onore del dio Bacco, comunicando alle autorità locali norme precise per la pubblicazione dell’editto, la pena di morte per i trasgressori del decreto e l’obbligo di distruzione dei luoghi del culto non autorizzati dal Senato. Da qui l’idea di far rivivere questo culto praticato dai nostri antenati Brettii>>.

Com’è cambiato Bacchanalia negli anni?

<<La prima edizione dell’evento comprendeva esclusivamente il Corteo Nuziale di Bacco e Arianna. Con il passare degli anni, grazie alla sinergia tra la Pro Loco Tiriolo Terra dei Feaci, che cura l’organizzazione dell’evento, l’Associazione Culturale Teura, che si occupa del corteo nuziale, e l’Associazione Culturale e Musicale Chiave di Sol, alla quale è affidata la direzione artistica, si è riusciti a trasformare una semplice rievocazione storica in un evento di elevato spessore culturale e musicale. I nostri numeri testimoniano l’evoluzione dell’evento: oltre 50 volontari coinvolti nei nostri stand enogastronomici, 20 testate regionali e 5 testate nazionali hanno parlato di noi, ben 4.000 pasti serviti, oltre 8.000 visitatori per edizione. Inoltre, quest’anno l’evento gode della partecipazione di partner importanti quali la Camera di Commercio di Catanzaro, l’Associazione Italiana Sommelier,le aziende Tenuta Iuzzolini, Ferrocinto, Caffo e Callipo>>.

Perché è importante l’evento Bacchanalia per Tiriolo?

<<Bacchanalia senz’altro contribuisce alla crescita dell’economia Tiriolese. Alberghi, B&B, ristoranti e bar beneficiano maggiormente della presenza dei visitatori. Nei soli due giorni in cui si svolge l’evento, Tiriolo raggiunge il doppio dei suoi abitanti. L’organizzazione cerca di coinvolgere sia le Associazioni presenti sul territorio che le attività commerciali della zona e dei comuni limitrofi. E poi, Bacchanalia è importante perché narra delle nostre radici, della nostra storia e delle nostre tradizioni. Esso rappresenta, infatti, l’unico evento che trova fondamento nella storia di Tiriolo>>.

Cosa vuol dire Bacchanalia per gli organizzatori?

<<Beh, per noi organizzatori Bacchanalia è motivo di grande orgoglio! Sono molti i momenti di difficoltà che affrontiamo, vi sono stati anche momenti profonda crisi, ma siamo un gruppo molto unito, una “piccola famiglia”, e questo ci dà la forza per andare avanti. Abbiamo superato insieme molti ostacoli perché in tutto quello che facciamo ci mettiamo sempre il cuore ed il nostro vero motore è l’amore incondizionato per Tiriolo e per tutto ciò che rappresenta>>.

Quanto è importante che i giovani si dedichino al proprio paese e alla propria terra?

<<Viviamo purtroppo in una società che vede il disgregarsi dei valori soprattutto nei più giovani. Non è solo importante che i giovani si dedichino al proprio paese, è FONDAMENTALE! Dedicarsi a questo tipo di attività favorisce senza dubbio la comunicazione tra i giovani e l’aggregazione sociale, anche per quelle categorie spesso escluse dalla società. Bacchanalia mi ha consentito di conoscere e fare amicizia con persone con le quali non avevo alcun rapporto, mi ha insegnato che solo collaborando si possono realizzare grandi cose, mi ha dato un motivo in più per rimanere in questa terra meravigliosa ma, al contempo, difficile e maledetta. I giovani rappresentano il futuro di una Calabria che deve ripartire dalle piccole cose, una terra che deve fare dell’accoglienza e della cooperazione il proprio faro>>.

Come sarà Bacchanalia nel futuro?

<<Forse sono poco obiettiva, ma credo che Bacchanalia nel futuro sarà un punto di riferimento, un orgoglio per tutta la popolazione calabrese>>.

C’è un messaggio che volete lanciare attraverso l’evento?

<<Ce ne sono tantissimi! Innanzitutto, vogliamo che i giovani capiscano quanto è importante il volontariato: “fare per dare e per darsi agli altri” e non “fare per guadagnare”. Ovviamente l’accoglienza e la collaborazione sono gli altri valori che vogliamo trasmettere, soprattutto in un momento storico in cui “l’altro” viene visto come minaccia e non come opportunità. E poi vogliamo che sia chiaro a tutti che quando si vive di questi valori tutto è possibile!>>.

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