Ho deciso di partire con la presentazione di artisti internazionali emergenti ed underground proprio grazie alla mia passione ed alla mia curiosità, partendo dal fatto che essendo curiosa appunto mi annoio facilmente, per cui amo sperimentare a livello musicale sempre qualcosa di nuovo. Posso solo dirvi che il mondo è pieno di artisti ai quali manca solo la fama per essere considerati di “grosso calibro” e che nulla hanno da elemosinare ai più famosi che invece si sono ormai affermati. Pertanto credo valga la pena di approfondire la conoscenza da parte di tutti noi amanti del genere Heavy Metal e di far conoscere queste bands favolose, al mondo! Il primo gruppo che voglio presentarvi sono gli Area 13, gruppo emergente di Sevilla, il loro genere musicale è una fusion che va dall’ Heavy metal all’Hardcore al Thrash. Il cantante ha una voce così potente da fare tremare, si esibisce infatti utilizzando una tecnica chiamata “growl” che non tutti conoscono, ma che i più affezionati al genere apprezzano e comprendono molto bene. In questa intervista il vocalist di Area 13 ci parla della band e di com’è nata, ma soprattutto ci fà riflettere circa le difficoltà che si affrontano quando si vuole essere musicisti, non proprio commerciali, in questo mondo retto comunque dal Dio denaro.
Ma partiamo con l’intervista.
Francesca Luisi: Ciao Jonathan, innanzitutto molte grazie per la tua disponibilità, mi fa molto piacere poter conoscere meglio un’artista del tuo calibro e il tuo gruppo Area 13, soprattutto per il fatto di potervi presentare ai metallari d’Italia! Quindi… Parlami della band… Com’è nata l’idea, chi siete, da dove venite, che genere musicale suonate?
Jonathan Victoria: Ciao Francesca, come prima cosa vorrei ringranziarti a mia volta per l’appoggio che ci state dando dall’Italia, stiamo ricevendo anche un buon riscontro in paesi come Brasile, Messico, Colombia, Argentina… Per me è un piacere enorme parlare con voi.
La band è nata più o meno 3 anni fa, dove Jesus, Josè e Pedro arrivavano da gruppi come Mr Ghunzik e Atajo. Il bassista ed il cantante sono arrivati subito dopo. Loro volevano mischiare suoni travolgenti con voce gutturale (growl), ma qui in zona ci sono davvero poche voci di questo genere, finalmente riuscirono nel loro intento, arrivando a suonare con gruppi famosi come i Masterplan.
Il nostro attuale genere musicale va dall’Heavy Metal più pesante all’Hardcore, al Thrash Metal… Diciamo che non abbiamo uno stile definito.
Attualmente la formazione è: Jesús: Battería // Pedro: Chitarra // Josè: Chitarra // Jonathan: Voce
Come vedi all’interno della band manca una figura di integrazione chiave come quella del bassista, e attualmente siamo alla ricerca del nuovo componente, siamo in fase di audizioni insomma.
La banda si trova a Sevilla, io però vivo in un paese vicino, Huelva.
Francesca Luisi: Tu sei il nuovo cantante, come sei arrivato a suonare con Area 13?
Jonathan Victoria: Si sono il loro nuovo vocalist, diciamo che è accaduto tutto per una coincidenza, prima di stare con loro suonavo il basso e cantavo in un gruppo Thrash metal a Huelva. Ma dovetti lasciare la band per problemi personali e di salute, proprio per questo attualmente non posso più suonare il basso.
Appena saputo della mia decisione di lasciare la mia vecchia band i ragazzi di Area 13 si misero subito in contatto con me visto che ci conoscevamo per aver condiviso la scena più volte, ed arrivammo ad un’accordo. Sai, io credo che tutto succede per una ragione, credo che i nostri destini fossero scritti e che io fossi destinato ad entrare in questa band che fin dal primo giorno mi ha fatto sentire come uno di loro.
Francesca Luisi: Avete un’etichetta indipendente? Vi auto producete?
Jonathan Victoria: No, al momento siamo alla ricerca.
Francesca Luisi: Avete già pubblicato qualche album?
Jonathan Victoria: Attualmente siamo presi dalla registrazione del nostro primo album.
Francesca Luisi: Siete conosciuti a livello internazionale?
Jonathan Victoria: Come ti ho già anticipato abbiamo già avuto occasione di apparire in vari mezzi di comunicazione in Brasile, Argentina, Messico ecc… Non siamo ancora famosi ma ti assicuro che un giorno il nome di Area 13 sarà riconosciuto da molti.
Francesca Luisi: Ed io ve lo auguro. Allora, si prevedono concerti in Spagna quest’anno? Ed in altre nazioni d’Europa? Magari un giorno di questi ho il piacere di vedervi in Italia!
Jonathan Victoria: Prossimamente ci saranno concerti in Spagna, ma dopo l’uscita dell’album. Stiamo cercando un manager che si occupi di noi. Ed io non vedo l’ora di poter prendere nuovamente in mano il basso, visto che per ora non posso, mi stò dedicando al massimo a comporre e registrare con la voce.
Francesca Luisi: Jonathan parlami della tua passione, quando e perchè iniziasti a cantare?
Jonathan Victoria: Iniziai a cantare all’età di 14 anni e mi esibì per la prima volta a 15. Non ho mai studiato canto ma sono autodidatta. Ho appreso tutto da solo rimanendo svariate volte senza voce (ride) fino a quando poco a poco incontrai la tonalità che realmente stavo cercando. Perchè cominciai a cantare? Non credo si possa esprimere a voce, credo che ogni cantante provi qualcosa di speciale e profondo dentro di se quando deve comporre e salire su un palco, vocalist non si diventa credo che ci si nasca, è un bisogno di comunicare dal più profondo del tuo essere ciò che provi e trasmetterlo ai tuoi fans, per me è la cosa più importante. Essere felice e trasmettere felicità.
Francesca Luisi: Davvero toccante ciò che dici io la penso esattamente come te. Per concludere cantare è già il tuo lavoro o fai altro nella vita?
Jonathan Victoria: Mi piacerebbe potermi dedicare completamente alla musica ma questo mondo in Spagna è molto complicato difficilmente scommettono e credono in gruppi emergenti e underground. E’ pieno di “manager de postal” che vogliono solo rubare denaro senza fare nulla. Ovviamente noi investiamo molto nella nostra musica, investiamo denaro nei locali, negli strumenti nella registrazione del disco, troviamo tempo, denaro e ci sforziamo per realizzare il nostro sogno, ciò che è la nostra passione e nonostante ciò questi avvoltoi cercano di succhiarti il sangue fino alle gengive. Pensa che in Spagna il panorama musicale di cui fa parte il nostro genere è davvero molto “bruciato”, ci sono bands fottutamente ottime ma che alla fine mollano tutto perchè bisogna investire molto denaro. In molti altri paesi si investe molto di più in bands emergenti e underground, cosa molto gradita. In proposito voglio ringraziare il Periodico Italiano Daily e specialmente te per il tuo appoggio ed il trattamento che ci stai riservando, per noi è un grande piacere poterci raccontare tra le tue righe e spero che ciò dia speranza ad altre band emergenti.
Siamo musicisti, artisti! Indipendentemente dalla musica che facciamo non dobbiamo essere marionette nelle mani di chi ci vuole manipolare.
Francesca Luisi: Grazie infinite Jonhatan, parole sante le tue! Io sono certa che vi imporrete molto presto e vi consiglio di puntare alla scena internazionale avete in mano un potere in più che è quello della lingua che parlate, che a differenza di altre lingue come l’italiano non è penalizzata, anzi! Pensa che se una band del vostro calibro vuole uscire dall’Italia è impensabile farlo nella lingua d’origine. Lo spagnolo, milioni di parlanti in tutto il mondo per non contare delle persone non madrelingua che però lo studiano. Bè, come si dice in Spagna: mucha mierda chicos!!! (Che può equivalere se non letteralmente al nostro In Bocca al lupo!).
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