Il Festival di Venezia 2019 è ormai alle porte: l’evento si terrà a partire dal prossimo 28 agosto e continuerà fino al 7 settembre, il tutto nel segno del grande cinema internazionale; in questo periodo porteremo avanti una rubrica incentrata sulla giuria che si occuperà di valutare le varie opere cinematografiche che saranno presentate durante il festival. Oggi ci soffermiamo su Antonietta De Lillo, regista italiana nota principalmente per aver curato documentari circa personaggi di prim’ordine come Alda Merini e Lucio Fulci. CLICCA QUI PER IL PRECEDENTE CAPITOLO DELLA RUBRICA.
Classe 1960, Antonietta De Lillo nasce a Napoli ma si trasferisce successivamente a Bologna per gli studi: qui consegue una laurea in Spettacolo al DAMS, per poi iniziare a lavorare come pubblicista e fotografa per importanti testate – un impegno che le permetterà di conquistare il titolo di giornalista. Soltanto in un secondo momento, dunque, la De Lillo ha modo di iniziare a fare cinema in prima persona: il debutto in tale senso avviene nel 1985 con “Una Casa In Bilico”, commedia romantica diretta a quattro mani con Giorgio Magliulo che vincerà il Nastro D’argento nella categoria “Miglior Opera Prima”. Seguirà un’altra opera diretta insieme a Magliulo, “Matilda”.
Sarà però negli anni ’90 che Antonietta De Lillo inizierà a dedicarsi a quello che la renderà più popolare: i documentari. Tolte un paio di pellicole, la De Lillo si dedicherà quindi per un decennio intero quasi esclusivamente a questa tipologia di opere, girando fra gli altri “Angelo Novi Fotografo di Scena” e “La Notte Americana Del Dottor Lucio Fulci”. Il punto più alto di Antonietta De Lillo come documentarista viene però raggiunto con “La Pazza Della Porta Accanto, Conversazioni con Alda Merini”: edito nel 2013, il documentario otterrà un successo di pubblico e critica enormi. Negli anni 2000, comunque, la De Lillo ha pubblicato anche film veri e propri di successo come “Il Resto Di Niente”; negli ultimi anni, invece, la regista si è dedicata soltanto a documentari, cortometraggi e mediometraggi.