Aldo Cazzullo: “A riveder le stelle” e le donne

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Aldo Cazzullo
Roma, 20-02-2006CAZZULLO Aldo, scrittore © BASSO CANNARSA

Partirà dal 07 giugno 2021 il tour che porterà in giro per l’Italia l’opera di Aldo Cazzullo “A riveder le stelle”. Il racconto teatrale vedrà la partecipazione straordinaria di Piero Pelù che darà quel tocco di rock nelle parole di Dante. È il poeta che ha inventato l’Italia. Non ci ha dato soltanto una lingua ma ci ha dato soprattutto un’idea di noi stessi e del nostro Paese. “A riveder le stelle”, è tratto da “A riveder le stelle, Dante il poeta che inventò l’Italia” l’opera di Aldo Cazzullo.

Perché Aldo Cazzullo ha scelto il rock di Piero Pelù?

È la piazza di Santa Croce a Firenze il luogo-simbolo che ospita “A riveder le stelle”, il grande racconto dell’Italia di Dante. Durante la presentazione del progetto, che è avvenuto a Firenze nelle sale di Palazzo Vecchio, era presente anche Piero Pelù. Il rocker, peraltro amico di Aldo, si è reso disponibile per un eventuale lettura rock di Dante. Per Aldo Cazzullo le parole di Dante si adattano all’uomo libero e coraggioso come Piero Pelù, pertanto non poteva che accogliere la proposta del cantante. Canterà pezzi suoi e di altri artisti come Bennato con “L’isola che non c’è” per riprendere la storia di Ulisse che va oltre le colonne di Ercole, oltre i confini del mondo sconosciuto per esplorare quello che non c’è. Inoltre canterà “Povera Patria” di Franco Battiato. Quest’ultimo verrà ascoltato in maniera più emozionante visto la sua recente perdita. Il pezzo accompagnerà l’invettiva di Dante nel sesto canto del Purgatorio quando dice: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!”. Questa indignazione contro il degrado del paese lo ritroviamo nel testo di Battiato.


“A riveder le stelle”: la Divina Commedia diventa rock con Piero Pelù


Dante e la figura femminile

Secondo Aldo Cazzullo, Dante ha una concezione molto moderna della donna. In un tempo in cui si discuteva se la donna potesse avere o meno un’anima, molti rispondevano di no. Dante scrive che la specie umana supera tutto ciò che è sulla terra grazie alla donna. È la donna che salva l’uomo, è Beatrice che salva Dante. Il pensiero di Aldo Cazzullo è che anche nell’epoca moderna di oggi questo messaggio deve essere ben presente. Infatti anche in questo periodo della pandemia la figura femminile è quella che si eleva maggiormente. Basti pensare alle infermiere, alle giovani dottoresse, alle mamme, alle nonne, alle cassiere, alle donne in uniforme. Anche in politica le donne avranno un potere in più in quanto gli uomini tendono all’astrazione mentre le donne tendono all’azione, gli uomini discutono e le donne agiscono. Parlando di una donna non si può che pensare a Carla Fracci, morta nella giornata del 27 maggio 2021, e che Aldo Cazzullo la definisce una donna forte come lo sono le donne italiane.

Aldo Cazzullo ha un pensiero sicuramente non da maschilista e lo dimostra nel suo libro “Le italiane”. Quello che succede alle donne riguarda anche gli uomini e li chiama in causa. Per quanto riguarda la violenza sulle donne Aldo dichiara che gli uomini devono cambiare mentalità, devono accettare un no, un basta, un abbandono. Ci sono troppi uomini che si considerano proprietari del corpo e dell’anima della donna. Dante manda il più famoso autore del femminicidio nella storia della letteratura, Paolo e Francesca, che vengono uccisi dal marito geloso Gian Diciotto Malatesta. Con i versi “Amor, ch’a nullo amato amar perdona” si può pensare che l’amore non consente a nessuno che sia amato di non riamare a sua volta. Ma altrettanto importante è il verso di Francesca che dice: “Caina attende chi a vita ci spense” in cui attribuisce a Caina il posto più brutto di tutto l’Inferno dove sono puniti i traditori dei parenti e in fondo all’inferno c’è il ghiaccio, simbolo dell’odio e della disperazione. È lì che vanno a finire coloro che fanno del male alle donne.

Chi è Aldo Cazzullo

Aldo Cazzullo entra a La Stampa come praticante nel 1988. Nel 1998 si trasferisce a Roma. Nel 2003, dopo quindici anni a La Stampa, passa al Corriere della Sera dove è inviato speciale ed editorialista. Racconta i principali avvenimenti italiani e internazionali degli ultimi 25 anni, in particolare le elezioni di Chirac, Erdogan, Bush, Abu Mazen, Netanyahu, Sarkozy, Obama, Cameron, Hollande, Trump, Macron, Sanchez, Johnson, oltre ai referendum sull’Europa, da quello francese su Maastricht (1992) alla Brexit.

Ha seguito cinque edizioni dei Giochi Olimpici (Atene 2004, Torino 2006, Pechino 2008, Londra 2012, Rio 2016) e cinque Mondiali di calcio, compresa la vittoria degli Azzurri in Germania nel 2006. Durante la sua carriera ha intervistato Bill Gates, Steven Spielberg, Keith Richards, Jacques Le Goff, Don De Lillo, Mario Vargas Llosa, Daniel Day Lewis, Gérad Depardieu, Nigel Farage, Marine Le Pen e Rafael Nadal oltre ai protagonisti della vita pubblica italiana.

Ha dedicato oltre venti libri alla storia e all’identità italiana, sia in chiave critica, come “Outlet Italia” (2007), “L’Italia de noantri” (2009), sia in difesa della storia e delle potenzialità del nostro Paese. “Viva l’Italia!” (2010), “Basta piangere!” (2013), “Possa il mio sangue servire” (2015), “Metti via quel cellulare” (2017), scritto con i figli, hanno tutti superato le centomila copie. “La guerra dei nostri nonni” le duecentomila.

Dal 10 gennaio 2017 è titolare della rubrica delle lettere del Corriere della Sera, succedendo a Sergio Romano. Il 19 settembre 2018 esce “Giuro che non avrò più fame. L’Italia della Ricostruzione”, edito da Mondadori. Nel 2020 pubblica “A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia”, un grande successo editoriale destinato a diventare uno spettacolo teatrale portato in scena con il cantante Piero Pelù a partire da giugno 2021.

Immagine concessa dall’ufficio stampa.

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