Come rendere accessibili a tutti concerti, festival, spettacoli ed eventi live?
Assistere al concerto del proprio cantante preferito non è sempre possibile per tutti, in quanto per alcuni ci sono le così dette barriere architettoniche da dover superare.
Per i diversamente abili, quindi, non è così semplice e scontato seguire un evento live.
Le incognite sono molte: presenza di parcheggio dedicato, area riservata per coloro che sono in carrozzina, larghezza dei passaggi adeguata, rampe di accesso, pedane rialzate, presenza di mezzi audio per i non udenti e tante altre necessità fondamentali.
E’ necessario che gli organizzatori di manifestazioni artistiche rendano le location adatte ad accogliere anche i diversamente abili, in quanto tutti hanno diritto all’accessibilità.
Portavoce e promotore di questo diritto inalienabile è il British Council, ente ufficiale britannico per la promozione delle relazioni culturali e delle opportunità educative in Italia e nel mondo, che con l’associazione Attitude is Everything, ha sostenuto la realizzazione di una guida online gratuita all’ accessibilità (www.attitudeiseverything.org.uk).
Nella guida vengono illustrate le aree migliorabili nell’ organizzazione di un concerto, di una manifestazione o di un festival; vengono forniti gli strumenti pratici per incrementare l’accessibilità, in modo che anche le band musicali, gli enti promotori e gli agenti siano a conoscenza delle barriere architettoniche da superare e possano così collaborare con locali e spazi d’incontro per raggiungere il massimo dell’accessibilità e dell’inclusione.
“Come British Council sosteniamo attivamente numerosi programmi in tutto il mondo per favorire una maggiore inclusione nella società e nel campo delle arti – spiega Alison Driver, Arts Manager del British Council per l’Italia – Ne è un esempio il progetto Disability Arts International ( www.disabilityartinternational.org ), il nostro portale che offre opportunità a livello internazionale per artisti sordi o disabili dando possibilità ai gestori di spazi, produttori e curatori di arte di avere una straordinaria finestra aperta sul lavoro svolto da artisti disabili e da organizzazioni da loro gestite”.
