Oggi 21 Dicembre per la consueta rubrica dei migliori film Natalizi non possiamo non nominare A Christmas Carol la pellicola del 2009 di Robert Zemeckis. È stato prodotto dalla Image Movers Digital e dalla Walt Disney Pictures e realizzato in Cgi. Tratto dal famoso romanzo di Dickens racconta la storia di un uomo anziano chiamato Scrooge che passa la vita a contare il denaro che ha accumulato ma una sera succede qualcosa che cambia la sua prospettiva di vita grazie alla presenza di tre spiriti.
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A Christmas Carol: un film che fa riflettere
Il romanzo breve di genere fantastico intitolato il Canto di Natale ma noto anche come Cantico di Natale di Dickens del 1843 è l’opera più importante dello scrittore. La vita del Finanziere Scrooge è l’esempio classico dell’uomo avido di denaro che accumula morbosamente ogni giorno e di cui non può rinunciare. Il suo lavoro rappresenta il fulcro della sua vita dove non c’è spazio sia per l’affetto che nemmeno l’amore considerati una sciocchezza o per meglio dire una debolezza per persone evidentemente fragili. Scrooge si fida solo di se stesso e evita suo nipote che cerca di fargli amare il Natale, che invece odia da sempre. Detesta sentire le canzoni di Natale, vedere la felicità negli occhi degli altri e si rifugia solitario sulla scrivania per maledire questa festa. La tristezza e la rabbia invade il suo viso, e dai suoi pensieri si può trarre il vero senso della vita e del Natale. Ricordiamo che il protagonista è Jim Carrey.
A Christmas Carol: la freddezza di Scrooge
Il personaggio di Scrooge ovviamente è detestabile a prima vista visto che è cinico, calcolatore e insensibile al dolore altrui. Ma molte volte questa cattiveria rappresenta soltanto una maschera per non essere feriti di nuovo da un forte dolore. Inoltre tutta l’umanità ha un parte oscura che si sceglie di combattere e mettere all’angolo, quindi nessuno è escluso da questa lotta. All’Inizio si tende a condannare Scrooge ma alla fine si percorre il suo stesso percorso e si esce cambiati nel profondo come il personaggio. Infatti un fiore che non viene innaffiato muore, mentre se viene annaffiato cresce serenamente. Se una persona non riceve amore tende a detestare tutto e tutti, ma se invece viene capito e aiutato con dolcezza ad evolvere cambierà in meglio. La frase biblica non fare agli altri quello che non si vuole che gli altri facciano a te è il caposaldo del vero rispetto.
I tre spiriti
La vita scorre senza problemi per Scrooge ma dopo la morte del suo socio Marley deceduto la notte della Vigilia di Natale sette anni prima succede un fatto paranormale proprio nella notte del 24 Dicembre. Lo spirito incatenato di Marley gli appare dicendogli le sue catene sono conseguenza dell’avidità e dell’egoismo perpetrati mentre era in vita, infatti derubava le vedove e truffava i poveri. Per evitare che Scrooge faccia la stessa fine riceverà la visita di altri tre spiriti: quello del Natale passato, quello del Natale presente e quello del Natale futuro e dovrà ammettere suoi sbagli e cambiare la sua visione sulla vita altrimenti morirà e verrà incatenato come l’amico di cui mantiene il nome sull’insegna della bottega. L’avventura terrorizzante con questi spiriti gli cambierà il cuore per sempre facendogli capire quali sono le cose essenziali.
A Christmas Carol: la piaga degli usurai
Sia Marley che Scrooge rappresentano al meglio i più abbietti usurai che succhiano il denaro, l’anima e la vita delle persone che per gravi difficoltà economiche si rivolgono a loro. Sfruttando le debolezze degli altri annullano la dignità umana come dei mostri feroci che crescono a spese della sofferenza altrui. Per i malcapitati che cadono nelle loro mani la paura e la depressione sarà la compagna di ogni giorno. Ma le lacrime delle persone che hanno sofferto ingiustamente diventano il seme degli incubi di Scrooge che deve guardare in faccia al dolore che lui stesso ha causato con le sue cattive azioni. Il viaggio di Scrooge è quello all’interno del suo cuore e dei suoi sentimenti che aveva chiuso in una scatola nascosta con delle catene psicologiche difficili da sciogliere.
Un viaggio temporale e intimo
I tre spettri, tra flashback e premonizioni riusciranno a mutare l’indole meschina ed egoista di Scrooge facendolo risvegliare la mattina di Natale con la consapevolezza che la ricerca del denaro e l’attaccamento alle sole cose materiali sono sbagliate, e così la carità e la fratellanza si faranno finalmente largo nel cuore buono del vecchio usuraio. Il denaro viene così riconsiderato anche come un mezzo per aiutare i più bisognosi perchè il Natale significa anche esaltare l’essere una comunità dove ci si aiuta gli uni gli altri quando ci sono delle difficoltà. Il finale del film lascia un senso di gioia sorprendente e la voce di Andrea Bocelli colpisce dritta al cuore e fa sognare con la sua God Bless You Everyone. Insomma una pellicola che insegna a migliorare se stessi dando una mano a chi più ha bisogno, per riuscire a sentire la vera pace nell’anima.
Trama
Adattamento della Disney del famoso romanzo di Dickens. Il vecchio Scrooge, un ricco insensibile e avaro, deve fare i conti con lo spirito del passato, del presente e del futuro, per capire le gioie della condivisione.
Cast
- Jim Carrey: Ebenezer Scrooge
- Gary Oldman: Bob Cratchit, Jacob Marley, Piccolo Tim
- Colin Firth: Fred
- Bob Hoskins: Nigel Fezziwig, vecchio Joe
- Robin Wright: Fan, Belle
- Cary Elwes: uomo corpulento nº 1, Dick Wilkins, violinista pazzo, ospite, uomo d’affari
- Fionnula Flanagan: signora Dilber
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