Al Teatro Garbatella di Roma c’è ancora spazio al “diritto alla felicità”

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Una sala gremita di ospiti per la prima in scena al Teatro Garbatella, dove nello
storico quartiere di Roma, vincono i buoni sentimenti c’è ancora spazio per il diritto alla felicità.

Il “diritto alla felicità” vincono i buoni sentimenti

Ispirato al film che ha conquistato ben 44 premi internazionali, l’Associazione Culturale IMAGO, nella fattispecie Lucia Macale, per Imago Film con Teatrando Giocando e UAO Spettacoli, ha proposto proprio in questi giorni, “Il diritto alla felicità”, scritto e diretto da Claudio Rossi Massimi, che ne cura anche la regia teatrale. Nel cast, accanto a Pino Ammendola, ci sono, Annamaria Fittipaldi, Biagio Iacovelli, Federico Perrotta, Ludovico Pulcinelli, Gabriele Namio, Rebecca Zaccariotto. La Prima Nazionale si è tenuta in un luogo simbolo: l’Auditorium della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. A sottolineare che si può intrattenere, pensare, sorridere e divertirsi facendo cultura. Il progetto è dedicato a UNICEF.

Il “diritto alla felicità” amore e passione dei libri

Uno spettacolo profondo e ricco di sentimenti. Nel quale il focus si concentra sull’amore e la passione dei libri, degnamente riprodotto dalla tenera amicizia di “Libero”, l’anziano libraio gentile, dal nome “strano” ma bello, ed Amir il curioso bambino divoratore di libri, speranza lungimirante di un mondo arido e senza cultura. Una cornice nella quale i libri vengono rinvenuti dai cassonetti, a testimonianza della tristezza e la perdita del valore dei contenuti. Nella quale la lettura è la palestra del pensiero, la ginnastica con la quale viene alimentata la nostra felicità. Lo strumento di un viaggio infinito, dal quale a volte non si torna, ma per il quale non si paga mai il biglietto, ed il pensiero, veicolo di questo diritto fondamentale, è “Libero”.

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Il “diritto alla felicità” la metafora della vita

“Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza” da “l’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafón, testo sacro messo in evidenza nella biblioteca di Libero. Un autentica metafora della delicatezza con la quale vengono sfiorati i rapporti interpersonali nella quotidianità. Come nel caso di Bojan, l’allodola nel mattino, sempre il primo ad entrare con sobria ironia, per dar vita nuova a testi in disuso; come della storia di Nicola e Chiara, nutrita dallo scambio di vecchi fotoromanzi; come il professore dei vecchi vocabolari che vende per la colazione; come per l’insegnante di filosofia che torna compiaciuta per i suoi acquisti. Come la passione dei libri di Amir, comune denominatore della sua amicizia con Libero; come la favola di una vita raccontata da un vecchio diario.

Pubblico d’eccezione serata ricca di emozioni

Tra gli ospiti diversi personaggi dello spettacolo in una sala gremita. La giornalista e conduttrice televisiva Janet De Nardis, la conduttrice televisiva Alda D’Eusanio, la cantante Alma Manera, l’attrice Adriana Russo, la principessa Conny Caracciolo. Nella splendida cornice del Teatro Garbatella di Roma, un pubblico d’eccezione, per una serata ricca di emozioni. Ma anche gioia e commozione per un messaggio universale che arriva dritto al cuore che avvalora l’importanza della lettura per i più giovani e non dimentica le fondamenta della convivenza civile rappresentate dall’insindacabile diritto alla felicità.

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