Faccia a faccia con Strikkiboy dal “Barrio” a Reggio una sola voce

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Una prolifica produzione artistica che inizia nel 2007 tra le mura del “barrio” e si manifesta sino ad oggi; un inno all’autenticità e coerenza con una presa di posizione rivolta alla deriva del movimento Hip-Hop degli ultimi anni che trova la condivisione dei valori comuni nelle metriche del rapper calabrese Kento. Per Strikkiboy il 2024 è l’anno del ritorno sulla scena. Quel palcoscenico che è venuto a mancare nel corso degli ultimi anni. L’uscita del nuovo singolo pubblicato da time2rap su tutte le piattaforme digitali, con la produzione di Dr Testo, critica il movimento in maniera diretta e senza mezze misure, rivendicando l’appartenenza alla strada come simbolo d’indipendenza e orgoglio. La Lira, la valuta che ha segnato il passaggio epocale all’Euro, per esprimere al meglio il disagio nel quale le metriche attuali sono testi senza significato che esprimono il nulla. Uno switch alla semplicità naturale e comunicativa con la quale denuncia la realtà ramificata nello stile di vita, che ad oggi, troppo spesso risulta essere distante e bugiarda dalla voce di chi racconta.

Intervista a Strikkiboy dal “Barrio” a Reggio una sola voce



Di seguito l’intervista dell’artista romano Strikkiboy che con il lancio di “El barrio te mata” e “Non vali una lira” nel 2024, torna prepotente sulla scena, con l’entusiasmo di chi ha molto da dire e da replicare:

Ciao Strikkiboy! “Non vali una lira” è il tuo nuovo singolo, mi racconti il concept del brano e come mai hai scelto questo titolo?

Ciao, il mio nuovo singolo nasce come un ritorno alle origini per criticare quello che nel rap si sta perdendo ossia il messaggio. Realmente e nato prima il titolo del brano stesso, mi piaceva la frase che nel gergo di Roma viene usata molto frequentemente.. quindi poi ho deciso di contestualizzarla in un inno alla coerenza.

Trovo interessante la scelta della location dell’ultimo singolo dove c’è questa “braciolata” fra amici. Vuoi comunicare altro?

La scelta della location è più che altro un allusione diciamo alle minoranze perché tornando al concept del brano, oggi artisti che portano un messaggio sono sempre meno e quindi sono una minoranza come la comunità gitana, oltretutto queste minoranze sono anche scomode, perché gli artisti impegnati, come i campi rom, non sono ben accetti ovunque.

Come avete deciso di collaborare insieme tu e Kento per il singolo “Non vali una lira”?

Io e Francesco Kento facciamo parte della stessa etichetta (time2rap). Naturalmente ci conosciamo da molto prima ed io ho sempre avuto molta stima nei suoi confronti sia per quello che fa nel sociale che artisticamente, da questo nasce tutto in maniera molto naturale.

Dunque, raccontaci come ti ha formato il quartiere, sia come persona che come artista, e perché l’appartenenza alla zona di Tor Bella Monaca riveste una componente fondamentale nei tuoi testi?

Torbella avrà sempre un posto importante nella mia musica ma soprattutto nel mio cuore; parliamo di casa mia non so se mi spiego.. Nascere là mi ha insegnato il valore di tutto; dalle cose materiali a quelle affettive e per quanto riguarda il Rap a pesare le parole. Nei miei testi è fondamentale ribadire la mia provenienza perché TORBELLAMONACA NON È SOLO CRONACA.

Oggi l’Hip-Hop e il Rap sono stati addomesticati dal sistema. In molti casi è diventata una forma di comunicazione funzionale al sistema stesso. Quale deriva sta prendendo la scena Rap italiana, da questo punto di vista?

Non credo che il Rap sia stato addomesticato dal sistema; credo che il sistema abbia fatto sì che si creasse un Rap meno scomodo, una chiave di lettura semplificata e meno rivoltosa.

C’è ancora possibilità di fare critica sociale e svegliare le coscienze senza false ipocrisie?

Sicuramente l’Hip-Hop può ancora muovere le folle e non parlo del twerk.. Ci sono artisti affermati che ancora esprimono concetti di critica sociale e sono molto impegnati in questo lo stesso Kento ne è la prova.. E comunque a mio avviso il Rap sta tornando. Perciò questo teatrino di oro e rime scontate sta per chiudere il sipario.

Strikkiboy incontra Kento nel nuovo singolo “Non vali una lira”

Ogni artista riesce a concretizzarsi tale anche grazie alle esperienze di vita. Quando dici “Scegli il diavolo gemello e guarda in faccia la realtà perché solo il tuo fardello non ti abbandonerà” è questo che intendi?

Con la frase “Scegli il diavolo gemello..” Intendo che se vuoi qualcosa devi concentrarti più su come ottenerla anziché pensare a ciò che ti ostacola anzi, dovresti cercare di far sì che i tuoi problemi diventino i tuoi punti di forza perché molti di essi te li porterai dietro comunque.

Cosa solitamente stimola la tua scrittura oltre la vita vissuta? Cinema, libri, arte? Ci puoi fare qualche esempio?

Io prendo ispirazione da tutto quello che ho intorno soprattutto il cinema, sono un bel po’ nerd per quanto riguarda film serie tv e fumetti.. Ma più che altro cerco di esprimere quello che provo direttamente naturalmente filtrato da tutte le influenze esterne del caso.

La musica, come si sa, non è gratis ma ad oggi è sicuramente di facile accesso e fruibile per chiunque a dei costi minimi. In che modo pensi influisca allo stato attuale delle cose?

Il fatto che oggi non si vendano più i dischi sicuramente ha portato dei pro e dei contro oggi anche un bambino tramite uno smartphone puoi ascoltare il suo artista preferito però allo stesso tempo la parte economica che ha tolto la vendita dei dischi ha fatto sì che ci siano più spese per gli artisti stessi..

L’uscita dei singoli fa parte di un progetto più ampio? Cosa prevede per il futuro il 2024?

Questi due singoli non sono attualmente contenuti in un album perché non sto lavorando ad un album, ma sicuramente affermano l’inizio del mio percorso solista per il futuro. Ci saranno sicuramente altre tracce, ci saranno dei live e se il pubblico lo vorrà arriverà anche l’album.

Grazie del tuo tempo, ci auguriamo di risentire al più presto la tua musica.

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