NIMA è fuori con il primo EP, RAʾĪS

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Disponibile dal 28 giugno, RAʾĪS è
il primo EP di NIMA, giovane producer e songwriter siciliana, e rappresenta una ricerca che tocca tutte le terre bagnate dal Mediterraneo. Le sue produzioni, attraverso l’elettronica, decostruiscono, ricombinano e si appropriano di un passato che irrompe nel presente-futuro.

Fuori dal 28 giugno RAʾĪS di NIMA

RAʾĪS è il primo EP di NIMAgiovane producer, compositrice e songwriter siciliana che è uscito il 28 giugno in distribuzione ADA Music Italy. Questo EP è stato anticipato dai singoli tamər e jastima. 

Cosa rappresenta l’EP RAʾĪS?

Le produzioni di NIMA, attraverso l’elettronica, si appropriano di un passato che irrompe nel presente-futuro. La sua terra natale diventa il punto di partenza per la ricerca dei suoni. Una ricerca che tocca tutte le terre bagnate dal Mediterraneo. Per questo la lingua utilizzata è il Nụhmeyya. Così racconta attraverso un mix di fonemi arabi, greci, siciliani ed ebraici, che è la lingua dell’anima parlata dal primo e dall’ultimo abitante di un Mediterraneo decostruito e ricombinato.

La focus track rais nasce dal frammento di un antico canto siciliano di “tonnaroti”. Cioè una ragazza di nome Lina viene data in pasto ai pescatori, per mano del padre. All’alba la ragazza, ormai toccata da cento mani, viene ceduta al ra’īs, capo dei tonnaroti. Lina si ribella diventando un demone che di notte sale a galla ingoiando i pescatori che osano incrociare il suo sguardo. NIMA si unisce al suo canto di ribellione, dando vita a un rituale che viene descritto come lotta feroce e bagnata. 

La cover è di DYSPHIC, artista malesiana: www.instagram.com/dysphic

Chi è NIMA?

NIMA, classe 1997, è una producer, compositrice e songwriter siciliana.

Le sue produzioni, attraverso l’elettronica, decostruiscono, ricombinano e si appropriano di un passato che irrompe nel presente-futuro.

Tutto parte dalla forza motrice generata dalla sua terra natale che diventa il punto di partenza per la ricerca dei suoni. Una ricerca che esce dai confini territoriali per toccare altre terre bagnate dal Mediterraneo,  andando oltre il concetto di terra e spazio.

Per questo la lingua utilizzata è il Nụhmeyya, mix di fonemi arabi, greci, siciliani ed ebraici, lingua dell’anima parlata dal primo e dall’ultimo abitante di un Mediterraneo decostruito e ricombinato. In tal modo, le sue radici ibride e antichissime restituiscono il battito vitale a un’eredità popolare che può rivivere attraverso nuovi impulsi musicali elettronici.

www.instagram.com/nima_wav
https://www.tiktok.com/@nima.wav.music

https://spettacolo.periodicodaily.com/mancha-fuori-con-l-album-wipe-out/

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