Il rapper di origini vietnamite Mike Lennon è stato intervistato da Rolling Stone. Nel corso dell’intervista, l’artista ha parlato di come abbia deciso di smettere di interpretare il personaggio dell’asiatico stereotipato e di come abbia voluto parlare in modo più profondo di questa situazione.
Mike Lennon parla dello stereotipo dell’asiatico
Mike Lennon, nome d’arte del rapper di Parma di origini vietnamite Duc Loc Michael Voung, ha deciso di basare molti suoi pezzi sullo stereotipo che si ha degli asiatici in Italia. Molti suoi fan si possono infatti ricordare brani di Mike Lennon intitolati Konichiwa, Talocco o Aligatò. Accade spesso che nelle interviste pronunci volutamente parole con la “l” al posto della “r”. Ora, però, il rapper ha deciso di parlare in modo più profondo e serio dell’asiatico stereotipato considerato dagli italiani. Ha infatti pubblicato un documentario di 11 minuti in cui racconta la sua storia. Nel video, inoltre, annuncia il suo nuovo disco, che si chiama R, in contrapposizione del fatto che il suo personaggio diceva di non saper usare questa lettera. Mike Lennon è stato intervistato da Rolling Stone, e ha presentato chi è veramente.
Cosa ha detto il cantante?
Al rapper è stato chiesto come abbia fatto a mantenere sempre il suo personaggio. Mike Lennon ha risposto che non è stato difficile, dal momento che lo fa sempre. Ha detto di essere cresciuto in mezzo a persone appartenenti ad etnie diverse, in una comunità dove era normale prendersi in giro in quel modo. Ha affermato di indicare questa idea quasi stereotipata della minoranza nelle canzoni poiché “la gente percepisce sempre prima quello che c’è in superficie, l’aspetto meme. Poi però devi affiancarlo ad altro, alla sostanza. Alle canzoni, ai suoni, alla musica, alle parole”.
Dopo essere passato a raccontare di aver detto basta al personaggio che è sempre stato, gli è stato chiesto di parlare del nuovo disco, R. Il titolo completo del disco R. R come rivoluzione, R come la parte di me che vi ho nascosto tutto questo tempo”. Mike Lennon ha risposto: “Ho sentito che era il momento di cambiare, di comunicare anche il resto. Mi è servito per dire ‘esisto’, e ora inizio a fare quello che voglio fare, che è poi far pogare la gente. L’ho capito nei live che ho fatto. Vorrei che le mie canzoni avessero quel potere”. Parlando poi del suo pezzo Asian Boy, il rapper lo definisce una sorta di manifesto. Nell’intervista Mike Lennon dice che il messaggio che ha voluto dare è: “Noi asiatici esistiamo, vogliamo fare questo e ci sentiamo fighi tanto quanto i tuoi cantanti preferiti”.
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