Viaggio in memoria di John Fitzgerald Kennedy

Domani su Rai Storia andrà in onda il ricordo del mito del 35° Presidente americano

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Viaggio in memoria di JKF

Rai Cultura propone martedì 29 dicembre alle 22:10 su Rai Storia “Viaggio in memoria di John Fitzgerald Kennedy”. Tre documentari per raccontare il mito del 35° Presidente americano. Questi ripercorreranno la sua carriera, i suoi valori fino ad arrivare alla terribile tragedia di Dallas del 22 novembre 1963.

Viaggio in memoria di JFK: di cosa tratta?

Rai Cultura ha deciso di ripercorrere la storia del 35° Presidente americano. Martedì 29 dicembre alle 22:10 su Rai Storia verrà trasmesso “Viaggio in memoria di John Fitzgerald Kennedy”. Tre documentari per raccontare JFK e i suoi valori di cui fu portatore cominciando dal racconto e dal ricordo del terribile giorno della tragedia di Dallas, il 22 novembre 1963. Il momento in cui si interruppe tragicamente il sogno americano. Il viaggio è il racconto della memoria di un mito, lungo la linea che porta da Boston a Dallas, passando per gli Stati segregati del sud est degli USA.

Un viaggio nella memoria storica dell’americano comune, nei ricordi, negli aneddoti, nei sogni immaginati e poi interrotti, nella speranza di un mondo migliore e nella frustrazione dopo la sua morte. E se da una parte la serie ne ripercorre la memoria e la mitologia nell’immaginario americano della provincia – diventando così una preziosa testimonianza di storia – dall’altra parte rappresenta un’interessante escursione negli USA di oggi.

Kennedy rappresentò la speranza di un mondo migliore

Oggi, come allora, l’America cerca di ripartire verso “una nuova frontiera” dopo quattro anni di una presidenza folle di Donald Trump. Kennedy rappresentò la speranza di un’America e un mondo migliore. Kennedy, nel suo discorso inaugurale aveva affermato: “Quella a cui assistiamo oggi non è la vittoria di un partito ma la celebrazione della libertà, che simboleggia al tempo stesso una fine e un inizio, e che significa rinnovamento e cambiamento. […] Un comportamento civile non è segno di debolezza, e la sincerità deve essere sempre provata dai fatti. Non dobbiamo mai negoziare per timore, ma non dobbiamo mai avere timore di negoziare. […] Possiamo dare vita a una grande alleanza globale, nord e sud, est e ovest, contro i nemici. I nemici comuni dell’uomo, la tirannia, la povertà, la malattia e la guerra”. Alla fine, Kennedy pronunciò la sua famosa frase: “Cittadini americani, non chiedetevi cosa il vostro Paese può fare per voi ma cosa voi potete fare per il vostro Paese”.

Il sogno di una nuova frontiera

Kennedy sognava il raggiungimento di una nuova frontiera. Questa avrebbe dovuto promuovere il raggiungimento del progresso economico, culturale e civile. Sarebbe servita a rilanciare all’interno del paese il sogno americano e all’estero il ruolo guida degli USA. Nel romanzo “22.11.63”, Stephen King prova a immaginare la possibilità di cambiare il corso della storia impedendo la tragedia di Dallas. Questo romanzo ha avuto successo, sottolineando quando oggi sia ancora al centro della politica il tema dei diritti civili, dell’uguaglianza, della discriminazione e integrazione razziale. I temi più forti su cui si basò il programma della nuova frontiera di JFK.


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