Danza Con Me 2020 – Recensione dello show di Roberto Bolle

Roberto Bolle mette in scena il terzo appuntamento con "Danza Con Me", una meraviglia dell'intrattenimento televisivo che incanta e spinge alla riflessione.

0
7179

Per il terzo anno consecutivo, RAI 1 offre uno spettacolo di danza durante la prima serata dell’anno. E’ ormai tradizione, infatti, che il re della prima serata dell’anno della TV italiana sia Roberto Bolle, figura importantissima a livello mondiale e ballerino di straordinario talento. Il suo spettacolo si intitola “Danza Con Me” e presenta il concept televisivo per eccellenza, o almeno quello che più di tutti fa pensare alla grande televisione italiana: il varietà. Non si tratta però di un varietà classico al 100%, ma di uno show concentrato principalmente sulla danza come forma d’arte e di cultura, il tutto arricchito con frangenti in cui si lascia spazio ad altre forme d’arte e di cultura: canto, recitazione, comicità.

Da appassionato d’arte ma assolutamente non professionista di danza, ho voluto condividere il mio pensiero su questo straordinario show, un appuntamento che è ormai diventato una tradizione e che mostra con eleganza quanto di bello possa scaturire dall’unione di più forme d’arte. Roberto Bolle è il protagonista assoluto di queste serate, ma non per questo l’artista pretende di avere il 100% dell’attenzione su di sé; altri ballerini, cantanti, attori e presentatori professionisti sono chiamati a gran voce affinché ogni arte venga rappresentata nel miglior modo possibile e possa fondersi con la danza in una soluzione fatta di tecnica, emozione e meraviglia.

Danza con me: la storia, l’arte, il presente

Sono molte le tematiche affrontate dai vari numeri di “Danza Con Me”. Roberto Bolle, i suoi co-presentatori e perfino alcuni degli ospiti ci raccontano di figure storiche della danza, di personalità che ne hanno comportato l’evoluzione in tanti momenti diversi e perfino personaggi storici conosciuti da tutti ma che nessuno sospetta avessero un fortissimo legame con la danza. In questo frangente c’è spazio anche per l’arte forse più simile alla danza per unione fra sonoro e arte visiva, il cinema. Fra i principali protagonisti di questi momenti abbiamo il pianista Stefano Bollani e il divulgatore scientifico Alberto Angela, due professionisti ricchi di un carisma brillante, ipnotico, insomma due personaggi televisivi perfetti oltre che due uomini di cultura.

In altri frangenti, attori (Luca Zingaretti) ed altre tipologie di artisti pronunciano monologhi incentrati nel contempo su temi d’attualità e su caratteristiche dell’essere umano che hanno generato tanto male in passato ma che continuano ad attanagliare la società moderna. In altri ancora, rapper (Marracash) e cantanti (Andrea Bocelli, Nina Zilli) eseguono le loro performance: tutto ciò introduce la danza o si esibisce insieme ad essa, dimostrando come le forme d’arte possano unirsi sia per creare una bellezza estasiante ed immensa che per spingere l’animo umano a profonde riflessioni.

Prima alla Scala: la Tosca dei grandi numeri nonostante l’errore

Roberto Bolle, inoltre, sa bene come l’unione fra il talento dell’artista e la creatività dell’intrattenitore possano creare momenti leggeri e straordinari nel contempo: Virginia Raffaele, Roberto Benigni ed i copresentatori Geppi Gucciari e Giampaolo Morelli sono straordinari in questo, e riescono a cooperare con le immense doti di Roberto per dar luogo ad un intrattenimento “alto” e divertente nel contempo. Importanti anche gli attimi di pura comicità slegati dalla danza (Gucciari, Luca e Paolo), dei momenti prettamente da varietà che hanno fatto da collante fra un’esibizione e l’altra.

La tecnologia fa la sua parte in uno show moderno per definizione

Le luci e gli oggetti di scena sono da sempre importantissimi nella danza intesa come intrattenimento, ma possono avere un grande ruolo anche nell’evidenziare le emozioni ed i sentimenti che i ballerini interpretano coi loro movimenti: Roberto Bolle lo sa bene, ed in “Danza Con Me” fa largamente uso di questo aspetto. Oltre a questo, lo show di Bolle si arricchisce anche grazie alla computer grafica, a tecnologie avanzate che gli permettono di ballare con se stesso oppure di alternare il Roberto seminudo che balla al Roberto in giacca e cravatta che si reca in teatro durante l’introduzione. Questi aspetti potrebbero sembrare dei dettagli insignificanti, eppure per i fini dello spettacolo ciò aiuta a creare un qualcosa di veramente indimenticabile.

L’uso della tecnologia fa di “Danza Con Me” uno spettacolo moderno, capace di unire un’arte vecchia quanto il mondo con il meglio del mondo di oggi. L’aspetto modernità si riflette anche nelle scelte musicali, che passano con naturalezza dalla musica classica agli stili che invadono le classifiche di oggi o che hanno invaso quelle del Novecento: Roberto Bolle respinge al mittente tutte le critiche vuote e tutti gli stereotipi che vengono rivolti alla danza classica, ma lo fa sempre con una simpatia ed una spontaneità che non lasciano spazio alla superbia.

Questo perché il talento sommo, quello che non ha ragione di temere paragoni, non lascia spazio alla superbia e sa bene quanta meraviglia possa nascere dall’unione fra talenti e culture diverse: Roberto Bolle fa tesoro di tutto ciò, e lo usa per intrattenere noi tutti durante una serata che difficilmente avrà eguali durante un intero anno di programmazione televisiva.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here