Martin John Christopher Freeman, nato ad Aldershot, Inghilterra, nel 1971, compie oggi 48 anni. Attore britannico dall’indiscusso talento, è giunto alla ribalta dopo i trenta, attraverso un processo graduale, che lo ha però poi lanciato verso l’olimpo degli attori più richiesti, quale attualmente lui è. In carriera ha vinto: un Emmy (nel 2010 come “Miglior attore non protagonista in un film o miniserie tv” per Sherlock; ed è stato nominato nel 2014 come “Miglior attore non protagonista in un film o miniserie tv” per Fargo), un MTV Movie Awards (nel 2012 come “Miglior eroe per Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato“; venendo poi nominato per la medesima categoria anche per i due sequel nel 2014 con Lo Hobbit – La desolazione di Smaug, e nel 2015 con Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate), ed un British Academy Television Awards (nel 2010 come “Miglior attore non protagonista” per Sherlock), ed è stato candidato al Golden Globe (nel 2015 come “Miglior attore non protagonista in una miniserie o film per la televisione” per Fargo) ed all’Empire Awards (nel 2014 come “Miglior attore” per Lo Hobbit – La desolazione di Smaug).
Il cinema: I ruoli ne Lo Hobbit, nel MCU, e gli altri film
In seguito all’esordio cinematografico avvenuto nel 2000, e dopo essersi fatto un nome grazie al piccolo schermo, nel 2002 recita accanto a Sacha Baron Cohen nel demenziale Ali G (di Mark Mylod) e nel 2003 in Love Actually – L’amore davvero (di Richard Curtis). Lavora poi nella demenziale Trilogia del Cornetto con Simon Pegg ed Edgar Wright recitando in: L’alba dei morti dementi (Edgar Wright, 2004), Hot Fuzz (Edgar Wright, 2007) e La Fine del Mondo (Edgar Wright, 2013). È noto poi anche per il ruolo di Arthur Dent in Guida galattica per autostoppisti (Garth Jennings, 2005) e ha preso parte a Complicità e sospetti (Anthony Minghella, 2006), Dedication (Justin Theroux, 2007) e The Good Night (Jake Paltrow, 2007; esordio alla regia del fratello della più nota Gwyneth). Dopo esser stato il protagonista di Nightwatching (Peter Greenaway, 2007; in cui ha interpretato il celebre pittore olandese Rembrandt Harmenszoon Van Rijn), è stato scelto da Peter Jackson per vestire i panni di Bilbo Baggins nei suoi 3 adattamenti cinematografici del celebre romanzo fantasy di J. R. R. Tolkien Lo Hobbit, in cui l’attore ha recitato, da protagonista, in: Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato (2012), Lo Hobbit – La desolazione di Smaug (2013) e Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate (2014) riscuotendo un gran successo. Inizialmente Freeman dovette rinunciare molto a malincuore alla parte per vincoli contrattuali legati alla seconda stagione di Sherlock, ma la disponibilità del regista Peter Jackson (che lo volle fortemente nel progetto) a modificare il programma delle riprese gli consentì di partecipare ad entrambe le produzioni. Nel 2016 è entrato a far parte del Marvel Cinematic Universe interpretando la parte di Everett Ross prima in Captain America: Civil War (Anthony e Joe Russo, 2016) e poi in Black Panther (Ryan Coogler, 2018). Negli ultimi anni ha infine lavorato in: Whiskey Tango Foxtrot (Glenn Ficarra e John Requa, 2016), Cargo (Ben Howling e Yolanda Ramke, 2017), Ghost Stories (Jeremy Dyson e Andy Nyman, 2017), ed in The Operative (Yuval Adler, 2019).
La tv di successo: The Office, Sherlock, Fargo e StartUp
In televisione, dopo una lunga gavetta iniziata nella seconda metà degli anni novanta, si mette in luce nella pluripremiata serie The Office (al fianco di Ricky Gervais), nella quale interpreta Tim Canterbury per tutti e 14 gli episodi delle 2 stagioni prodotte tra il 2001 ed il 2003 (della serie sono stati realizzati in seguito diversi adattamenti, il più famoso è di certo quello statunitense che vide protagonista Steve Carell). Dopo altri piccoli ruoli come ospite in serie, miniserie o film TV, tra il 2003 ed il 2004 è stato il protagonista della sit-com in 2 stagioni (per 12 episodi complessivi) Hardware, e dell’altra situation comedy The Robinsons (una stagione da 6 episodi nel 2005). Nel 2010 gli venne affidata la parte del Dottor John Watson nella (ormai celebre) serie televisiva Sherlock, uno dei migliori adattamenti televisivi di sempre sul celebre investigatore Sherlock Holmes. Composta da 13 episodi spalmati su 4 stagioni, la serie non è ufficialmente conclusa, ma messa da parte al momento per via degli innumerevoli impegni dei creatori dello show, Mark Gatiss e Steven Moffat. Freeman, eccellente nel ruolo, si è aggiudicato un Emmy ed un BAFTA come “Miglior attore non protagonista” e numerose critiche positive. Nel 2014 è stato Lester Nygaard, il co-protagonista della prima stagione (10 episodi) dell’acclamata serie antologica Fargo, meritandosi la nomination per Emmy e Golden Globe. Infine dal 2016 è il protagonista della serie StartUp, al momento composta da 2 stagioni e 20 episodi, con ormai la terza stagione in vista.
Buon compleanno Martin!