Bazzi – Soul Searching | recensione album

Bazzi ha appena pubblicato il suo nuovo album "Soul Searching", un disco che più vicino all'urban che al pop ma che conserva il suo talento lirico.

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Bazzi è un cantante che il grande pubblico internazionale ha già avuto modo di notare negli anni scorsi. I suoi singoli “Beautiful” e (soprattutto) “Mine” sono diventati hit di successo mondiale, e così il suo album di debutto “COSMIC” è riuscito a raggiungere dei buoni risultati in termini di vendita. A distanza di relativamente poco tempo, il cantante ha già pubblicato il suo secondo sforzo discografico, “Soul Searching”: un disco anticipato da brani che mostrano un lato più urban del cantante, ma che al suo interno nasconde anche pezzi abbastanza melodici.

“Soul Searching” è un progetto molto diverso dal precedente, soprattutto dal punto di vista vocale: in “COSMIC” l’artista mostrava maggiormente la sua estensione, qui invece è più concentrato sull’interpretare dei testi molto personali che sul mostrare le sue qualità vocali. La scelta dell’urban, del resto, porta direttamente a questo: Bazzi si lascia trasportare dalle mode trap del momento, si avvicina quindi a questo tipo di urban e non a quello tipico degli anni 2000 e del decennio precedente, ed in in contesto del genere è difficile puntare sull’estensione vocale. Bazzi può allora puntare sulla sua bella timbrica, la quale rende la sua voce molto riconoscibile e gli permettere di interpretare con abbastanza enfasi ciò che ha dentro.

Certo, la potenza vocale dell’artista emerge in punta di piedi nel momento in cui il sound si fa più organico, tuttavia non ci troviamo davanti all’intensità vocale presente in brani come “Beautiful” praticamente in nessun pezzo. I testi, però, riescono comunque a rendere questo progetto molto valido: Bazzi parla a cuore aperto delle sue vicende, dei suoi sentimenti, di tutto ciò che ritiene meriti di essere espresso attraverso la sua arte. Molti brani fanno riferimenti alle origini dell’artista, alla sua infanzia, al luogo in cui ha vissuto; altri brani si concentrano esclusivamente sul presente, sul vivere relazioni ed altre situazioni attuali senza pensare al passato: il fulcro di tutto è pur sempre il rapporto col passato, il volerlo talvolta rievocare ed il volerlo talvolta cancellare.

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Il massimo dell’introspettività viene raggiunto nella traccia finale “Who Am I”, brano in cui l’artista si definisce stanco della frenesia della vita attuale e chiede di poter tornare alla sua infanzia. Molto interessante anche l’interlude “Conversation To Myself”, che pur non essendo una canzone vera e propria permette al cantante di raggiungere un livello di espressione di se stesso altissimo. Per quanto inizialmente non fossi troppo convinto dalla svolta urban di Bazzi, devo ammettere che nel complesso l’album funziona bene: l’artista riesce a piegare questo genere alle proprie caratteristiche ed a cavalcare le mode attuali senza snaturarsi, continuando a portare la sua arte verso le mete da lui scelte: per questo motivo il progetto merita assolutamente di essere promosso.

Di seguito l’audio di “Soul Searching” ed i video dei singoli estratti dall’album.

QUI PER IL VIDEO DELLA TITLE TRACK, CHE NON PUO’ ESSERE INCORPORATO NELL’ARTICOLO PER MOTIVI TECNICI

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