Chester Bennington: 2 anni dalla morte del leader dei Linkin Park

Chester Bennington, leader dei Linkin Park, moriva due anni fa. Il vuoto che ha lasciato nel mondo della musica è ancora incolmabile...

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Due anni fa, la giornata di oggi fu una delle più nefaste di sempre per gli amanti della musica. Combattuto fra gli alti di una delle carriere musicali più sfavillanti di sempre ed i bassi di un terribile vissuto e di una tremenda depressione, il cantante Chester Bennington decideva di porre fine alla sua vita impiccandosi. Il leader dei Linkin Park, la rockband simbolo degli anni 2000, si spegneva in questo modo a soli 41 anni, lasciando un vuoto incolmabile in tutti coloro che erano cresciuti con la sua potenza vocale, il suo grandioso timbro e la sua immensa presenza scenica.

Chester Bennington non era mai stato un cantante come tanti, così come i Linkin Park non sono mai stati nemmeno vagamente simili a nessun’altra rockband coeva. Chester poteva tranquillamente essere definito il cantante del gruppo, ma non era comunque l’unico leader: ad affiancarlo l’immenso Mike Shinoda, meraviglioso rapper e discreto cantante. La compresenza di un rapper e di un cantante ha donato da sempre ai Linkin Park una formula unica per la musica rock, l’unico esempio all’interno della musica rock degli anni 2000 in cui il rap era all’ordine del giorno in quasi ogni canzone.

I Linkin Park sono stati sempre la principale “casa” di Chester, tuttavia nella sua discografia figurano anche un paio di album da solista rilasciati prima che la band esistesse ed altri sporadici progetti creati in collaborazioni di altri musicisti, attraverso band esistite solo per il tempo di realizzare un unico progetto discografico. I suoi progetti più famosi rimangono comunque quelli relativi al gruppo.

Chester Bennington: un grande cantante dall’anima tormentata

Chester faceva quindi da contraltare all’amico rapper, occupandosi del cantato in trascinanti ritornelli e potentissime strofe, contribuendo al raggiungimento di un equilibrio unico che permetteva al gruppo di essere semplicemente unico. Con ritornelli trascinanti, strofe potenti e bridge geniali, la voce di Chester Bennington risuonava con una grinta ed un’energia inimitabili all’interno dei brani dei Linkin Park, interpretando al meglio testi che spesso erano anche scritti da lui in prima persona. Un timbro graffiante, che sapeva far trasudare malinconia e grinta allo stesso tempo; una voce pienamente a suo agio nel normale cantato ma anche negli “scream”, che nel segno della grande tradizione rock spesso impreziosivano successi mondiali del calibro di “Numb”.

Il timbro ruggente, gli scream potenti anche se più pacati rispetti ai colleghi metal e la presenza scenica travolgente permettevano a Chester di arrivare direttamente al cuore del pubblico, di emozionare attraverso le sue doti naturali come in pochi avrebbero potuto. Parte del merito di ciò va però anche al suo vissuto: nella sua infanzia ed adolescenza, il cantante aveva subito abusi sessuali da un altro ragazzo, a sua volta vittima di abusi, e ciò lo aveva portato a fare uso di svariate droghe: marjuana, LSD, oppio, metanfetamina, eroina. Un ragazzo quindi estremamente problematico, costretto a passare da un liceo all’altro perché costantemente cacciato, finché non ha poi trovato la sua salvezza nella musica e nell’amore per sua moglie: le uniche due “entità” capaci di dargli la forza di rinunciare alle droghe.

Il successo mondiale, l’amore familiare e la possibilità di vivere d’arte non sono però bastati a cancellare una depressione radicata troppo nel profondo, che ha avuto origine probabilmente con il divorzio dei suoi genitori e si è consolidata poi negli anni. I Linkin Park avevano appena pubblicato il loro settimo album “One More Light” quando Chester ha compiuto il terribile gesto: in quel giorno l’esistenza della band è stata spezzata nel peggior modo possibile, e ad oggi in molti ipotizzano che nessun inedito del gruppo sarà mai rilasciato. Mike Shinoda ha infatti dichiarato:

Sostituire chester con un altro cantante? se dovessimo incontrare una persona con cui possa crearsi spontaneamente un’affinità tale da volerlo all’interno del gruppo come cantante potrebbe accadere, ma non cercheremo mai attivamente qualcuno che lo faccia soltanto per andare avanti nella nostra carriera o per fini commerciali.

Vi riportiamo di seguito alcuni dei più belli successi del gruppo, brani che meritano di essere ascoltati e riascoltati all’infinito.

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