Cristina D’Avena: 55 anni della regina dei cartoni animati italiani

Spegne oggi 55 candeline Cristina D'avena, che nonostante la sua età rimane un simbolo vivente dell'infanzia di tutti. Ripercorriamo insieme la sua carriera

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Checché se ne dica, Cristina D’Avena costituisce davvero un caso unico nel panorama della musica italiana. Una diva pop senza aver quasi mai creato progetti discografici similari a quelli realizzati dalle altre dive della musica italiana, una cantante televisiva anche senza performance spettacolari che siano passate alla storia della TV: la D’Avena ha in altre parole una carriera più unica che rara, forse perfino a livello mondiale. Interprete di numerosissime sigle di cartoni animati, proprio in questa modalità Cristina è diventata un personaggio celebre ed una cantante di enorme successo in Italia: la sua voce è associata in un modo indelebile ai ricordi d’infanzia di chiunque, e molte delle sue sigle sono delle vere e proprie hit storiche, conosciute da una nazione intera.

Nata il 6 luglio 1964, Cristina D’avena inizia a cantare da piccolissima, partecipando alla kermesse canora per bambini più famosa d’Italia: lo Zecchino D’Oro. Un debutto televisivo che avviene quindi a soli 3 anni con l’ormai celebre brano “Il Valzer Del Moscerino”, dopo di che la piccola Cristina entra a far parte del Coro dell’Antoniano, il coro di bambini più famoso d’Italia – ancora esistente grazie ad un continuo ricambio generazionale. Sarà soltanto nei primi anni ’80, quindi ancora prima di compiere 18 anni, che Cristina inizia però a fare quello per cui è diventata celebre: interpretare le sigle dei cartoni animati trasmessi dalla televisione italiana.

Il debutto in questo campo avviene per una serie animata su Pinocchio realizzata fra Germania e Giappone, ed il risultato è talmente convincente che a poco a poco Cristina inizierà ad essere inondata da richieste similari, finendo per interpretare un numero incredibilmente alto di sigle per cartoni animati, i quali riusciranno quasi sempre ad ottenere un successo stratosferico.

Proprio in quel periodo, l’astro nascente Cristina D’avena firma un contratto discografico con la sua prima etichetta discografica, la Five Records (nome successivamente cambiato in RTI music), a cui rimarrà legata per 35 anni (1981-2016). Sotto tale etichetta, non solo Cristina curerà l’interpretazione di innumerevoli sigle (pubblicate chiaramente anche come singoli), ma pubblicherà anche vari album e compilation di sole canzoni per bambini.

Fra le compilation delle sue sigle e progetti tematici di diverso tipo (come ad esempio quelli in cui ha cantato alcune celebri canzoni Disney), Cristina non partorisce mai il classico album da primo posto in classifica, ma riesce comunque a vendere l’esorbitante cifra di 7 milioni di copie fra singoli ed album: numeri altissimi per un mercato abbastanza piccolo come quello italiano! Nel frattempo il suo nome diventa sempre più forte ed il suo volto sempre più noto, lanciando così in maniera quasi automatica anche una carriera da conduttrice – sempre in programmi legati comunque al suo target, ossia alla musica ed all’intrattenimento per bambini. Con una logica simile, Cristina inizia anche una carriera nel campo dell’editoria, scrivendo appunto libri per bambini.

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Gli anni passano, ma ciononostante la voce di Cristina non cambia mai più di tanto: resta sempre dolce e fanciullesca, ideale per il compito che affidatole nel mondo dell’intrattenimento italiano, e le permette di continuare ad interpretare sigle di cartoni e brani di natura simile anche superati i 40 ed i 50 anni. Ormai artista matura seppur in un ambito così fanciullesco, Cristina inizia a scrivere i brani che interpreta, prima aiutata da altri autori ed infine anche da sola: il primo brano che scriverà senza alcun aiuto sarà “Dolce Piccola Remi”, sigla dell’omonimo cartone, nell’anno 2007.

Nel frattempo l’artista è molto attiva anche con spettacoli live: incredibile ma vero, persone adulte acquistano biglietti per concerti costituiti solo da sigle per cartoni, e molti dei suoi spettacoli fanno sold out. La situazione rimane più o meno questa fino al 2016, anno in cui l’artista decide di abbandonare la sua etichetta storica per passare ad uno dei grandi colossi della musica pop: la Warner.

Sotto Warner, Cristina ha realizzato ad oggi gli unici due album rilasciati con le normali logiche di mercato, raggiungendo il grande pubblico e non più soltanto le persone intenzionate a fruire di musica per bambini e sigle di cartoni animati. In questi ultimi anni, infatti, Cristina ha pubblcato due compilation di soli duetti, lavori in cui grandissime star della musica italiana l’hanno affiancata su versioni riarrangiate delle sue sigle di maggior successo.

Dei progetti ancora una volta più unici che rari, gestiti in una maniera artisticamente molto bella: Cristina ha scelto autonomamente quali colleghi contattare e, chi fra loro ha accettato la sua proposta, ha avuto modo di scegliere quale brano cantare. Successivamente c’è stato il lavoro di riarrangiamento, sempre basato sia sulle intenzioni di Cristina che sullo stile tipico dell’ospite, et voila: il lavoro è servito. I dischi hanno raggiunto rispettivamente la numero 1 e la numero 3 della classifica italiana, sono stati certificati rispettivamente platino ed oro e sono stati editi anche in formato vinile.

A quasi 40 anni dal suo debutto, poco è cambiato: Cristina è rimasta sempre coerente con se stessa, ha sempre continuato a proporre la sua musica senza cercare mai di fare il passo da cantante per bambini a popstar, senza radicali cambi d’immagine a cui tanto ci hanno abituato le popstar internazionali. Restando sempre se stessa, Cristina ha comunque raggiunto un livello di fama che morti artisti che nascono già di per sé come popstar possono solo sognare: credo sia proprio questo il risultato più soddisfacente che Cristina aver mai raggiunto, più dei premi vinti e dei singoli risultati commerciali ottenuti. Tanti auguri Cristina D’avena, e grazie per averci fatto sognare a tutte le età.

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