E’ uscito lo scorso 10 maggio il nuovo album di Serena Brancale dal titolo “Vita d’Artista” e per l’occasione abbiamo raggiunto l’artista che ci ha raccontato il suo nuovo progetto discografico che è stato anticipato dall’omonimo singolo.
Ciao Serena, “Vita d’artista” è il tuo nuovo album, cosa rappresenta per te? “Vita Da Artista” è un album di fotografie dal Festival di Sanremo ad oggi, un disco libero da sovrastrutture e da paranoie discografiche. C’è solo una grande voglia di rinnovarsi e cantare nuove canzoni per il piacere di fare buona musica.
Quali sono le sonorità e le tematiche che compongono questo tuo nuovo capitolo musicale? Ho voluto mettere in evidenza in particolare le sonorità anni ‘80/’90. Non a caso ho scelto un brano di Prince come unica cover all’interno dell’album.
“Vita d’artista” oltre a dare il titolo all’album è il titolo del tuo singolo, cosa racconta? Il singolo vuole essere un racconto tragicomico di tutti gli artisti devoti all’arte che conducono una vita sorprendente e sregolata piena di sbalzi d’umore.
Tornando indietro di qualche anno, ti abbiamo vista sul palco del Teatro Ariston, cosa ti ricordi di quell’esperienza e quanto è cambiata Serena rispetto al 2015? “Sono meno impulsiva. Affronto il tempo che passa come una conquista. Ascolto più musica senza dare per forza un giudizio o un’etichetta. Cerco di migliorarmi, non è facile ma si può fare se lo si vuole.”
Tornando al presente, ora che è uscito il nuovo album ci saranno occasioni per sentirti live? “Dopo concerto di presentazione al Teatro Eliseo di Roma che si è tenuto lo scorso 3 giugno ne seguiranno altri. Sulla mia pagina Instagram, Facebook e il sito ufficiale avviso giorno per giorno di tutte le novità.”
Chi ha collaborato con te in questo progetto? “Hanno collaborato con me Alfonso Deidda, Dario Panza e Domenico Sanna. Sono loro i musicisti con cui ho vestito gli inediti del disco e suoniamo nei live da più di due anni. Gli ospiti sono i rapper Willie Peyote e Mama Marjas.
Un brano invece è stato un lavoro di coscrittura con Pasquale Strizzi.”
Per concludere, quale messaggio vuoi dare a chi si avvicina per la prima volta all’ascolto della tua musica? “Chi ascolta la mia musica per la prima volta spero apprezzi il miscuglio di vari generi musicali perché è questa la forza che con gli anni vorrei dare di più alle canzoni. Una rievocazione di vari gusti e cantautori italiani ma mai entrando nello specifico o facendo parte della moda del momento. Vuol dire fare un lungo percorso di lavoro più faticoso, di nicchia, un po’ borderline. Un genere che tocca tutto e niente che però a mio parere rimane nel tempo e non tramonta a seconda delle tendenze.”