Tutti i fan di Harry Potter – saga cinematografica fra le più amate di sempre – hanno desiderato, almeno una volta, di poter interagire con uno dei dipinti magici della Scuola di Magia più famosa: Hogwarts.
Nelle scale della scuola di Stregoneria e Magia non è insolito incontrare quadri parlanti. Lungo le pareti delle stanze di Hogwarts sono raffigurati diversi personaggi, come ad esempio i ritratti di tutti i presidi che negli anni, dalla fondazione della scuola, si sono susseguiti. Ognuno di questi quadri interagisce con Albus Silente – ultimo preside in carica – consigliandolo e svolgendo incarichi per lui.”
“Photo Wake Up”, l’algoritmo creato dai ricercatori dell’Università di Washington
Finalmente il sogno di vivere un’esperienza da Maghi di Hogwarts, è diventato realtà. Infatti, grazie ai ricercatori dell’Università di Washington, i soggetti delle fotografie e dei dipinti ora si possono muovere e uscire in 3D dalla cornice.
Si tratta di un algoritmo “Photo Wake Up: 3D Character Animation from a Single Photo” firmato da Chung-Yi Weng, Ira Kemelmacher-Shlizerman e Brian Curless. In questi giorni il progetto verrà presentato in California, alla conferenza di visione artificiale e riconoscimento delle forme.
Questo algoritmo identifica la persona ritratta nelle immagini, creando una maschera con gli stessi contorni del suo corpo. A questo viene associato in seguito un modello 3D che viene colorato, ricostruendo in modo creativo e coerente anche la parte posteriore che non è visibile nell’opera iniziale. Unendo l’immagine frontale con l’immagine posteriore, il modello 3D inizia a muoversi, a camminare, correre ed anche saltare. Lo sfondo viene colorato, evitando di lasciare spazi bianchi.
Quest’algoritmo non è applicabile solo ai quadri, ma anche alle fotografie, ai fumetti e ai cartoni animati. Uno tra gli obiettivi principali è quello di utilizzare questo algoritmo nei musei e nelle mostre, permettendo al visitatore di interagire in modo più completo con le opere d’arte.
Beauty, Rino Stefano Tagliafierro
In Italia nel 2014 grazie a Rino Stefano Tagliafierro – animatore sperimentale e regista – è stato possibile rivivere le grandi opere attraverso una nuova realtà: un cortometraggio, Beauty, in cui le opere più famose del simbolismo, manierismo, paesaggismo, romanticismo e neoclassicismo si animano. Questa “magia” riesce a rendere vivi i classici dell’arte.
Oggi, grazie al lavoro dei ricercatori dell’Università di Washington, l’arte raggiunge un nuovo traguardo importantissimo, poiché non solo sarà possibile vedere le opere in movimento, ma anche attraverso le tre dimensioni delle immagini, potendo godere appieno della loro lunghezza, larghezza e profondità.
La penna magica della Rowling
Sembrerà dunque di fare un salto nel mondo dei maghi di Hogwarts. Joanne Rowling – scrittrice, sceneggiatrice e produttrice cinematografica – nel creare ogni minimo dettaglio il mondo di Harry Potter, sembra aver ispirato e anticipato quello che sarà il futuro dell’arte.
La sua saga magica, partendo dal primo libro “Harry Potter e la pietra filosofale”, ha reso la Rowling la scrittrice più ricca del mondo, superando anche la Regina Elisabetta. Ha creato ad hoc un mondo di magia perfetto, pieno di segreti, storie, insegnamenti non solo sul mondo magico, ma anche sulla vita “normale” e quotidiana.
Tantissime tematiche vengono affrontante: la lotta continua fra il bene e il male, il dolore di rimanere orfani fin dalla tenera età, l’importanza fondamentale di credere in sé stessi, il potere che può distruggere o rendere persone migliori. Soprattutto è il valore dell’Amicizia ha dare un’impronta importante all’intera saga.
Harry Potter non è mai da solo nelle sue avventure; insieme ai suoi amici – in particolar modo Ron ed Hermione – cresce, pagina dopo pagina, fino a diventare un mago adulto consapevole del valore dell’amicizia.
“Il potere di immaginare le cose migliori di quelle che sono“
La Rowling non ha creato solo un modo fantastico, ma è proprio sfruttando la magia che è riuscita ad insegnare ai più piccoli, ed anche ai più grandi, a credere in sé stessi perché è questo che fa la differenza.
Il piccolo mago Harry Potter è riuscito a farsi strada lavorando sulla sua storia personale difficile, piena di paure e prove di coraggio. L’essersi affidato a delle guide, come Silente – preside di Hogwarts – o ai professori incontrati negli anni di scuola di magia, lo ha reso coraggioso. Conoscere il valore dell’amicizia gli ha insegnato a comprendere quanto sia giusto “sacrificarsi” per gli altri, non solo per sé stesso.
Forse il segreto della Rowling è lo stesso segreto che ha spinto i ricercatori di Washington a spingersi oltre, per riuscire a creare nuovi spazi dando un nuovo volto all’arte. Non è stata di certo la magia ha creare un algoritmo così importante, ma la determinazione e la collaborazione.
Nella nostra quotidianità dovremmo custodire tutti
il segreto di Joanne Rowling: <<Non abbiamo bisogno della magia per cambiare
il mondo: abbiamo già dentro di noi tutto il potere di cui abbiamo bisogno,
abbiamo il potere di immaginare le cose migliori di quelle che sono>>.