La (nostra) generazione dei pigri III

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PARTE I >https://www.periodicodaily.com/la-nostra-generazione-dei-pigri/?fbclid=IwAR3JJwTzLaO1FcOPxMf5_xUAaUO-F4ue8hC76nvrlQcOiYyC7hmDnwCMUMk

PARTE II >https://www.periodicodaily.com/la-nostra-generazione-dei-pigri-ii/

RIEPILOGO: 

Su Facebook abbiamo una grande quantità di meme, creati e messi a disposizione pubblicamente con l’unico scopo della condivisione, dalle pagine più popolari come #alphawoman, #ilvomitorio, #nonfareniente ecc. ecc. Se raggruppiamo tutti i meme di tutte le pagine sopracitate, notiamo che hanno un solo filo conduttore: la pigrizia. Oggi ho raggruppato 7 meme e li ho fatti commentare da ragazzi della stessa generazione, ai quali ho visto condividere spesso questi meme-immagini sui social.

Vi presento Federica, Chiara, Davide, Aldo, Francesca e Wendy.



Wendy: E’ un’abitudine recente, quindi neanche tanto abitudine, per cui non posso dirti molto. Mi viene solo da dire che una volta la gente si portava i giornali in bagno, poi sono arrivati i Gameboy, e ora i cellulari.

Davide: Ho letto tante di quelle volte l’etichetta del bagnoschiuma che ormai potrei rifarlo in casa.

Federica: In questa invece mi ritrovo pienamente. Quando vado in bagno per fare il grande atto, se così posso dire, ho bisogno proprio di qualcosa che mi intrattenga sennò cado in depressione proprio.

Aldo: Personalmente in bagno leggo i giornali Cellulari poche volte lo porto.

Francesca: Da quel momento in poi seguiranno varie fasi: 1) il panico 2) la noia 3) aggrappare la cosa più vicina a te (shampoo, sapone o un cruciverba risalente al 2003) e leggere con attenzione ed ammirazione qualsiasi cosa ci sia scritta sopra.

Chiara: Fortunatamente ho poca voglia di restare in bagno con il cellulare in mano, mi porrei più il “problema” se succedesse sul divano di fronte la tv.

A conclusione dell’intervista, a questi baldi giovani è stato chiesto:
Quest’intervista ha come titolo “la generazione dei pigri“.

1. Ritieni che questa nostra generazione (data l’affluenza di queste immagini popolari che accomunano chiunque) sia troppo pigra?

La risposta è stata NO, perché:

La nostra generazione non è pigra, credo che questa constatazione sia una distorsione percettiva soprattutto delle generazioni più vecchie. Credo invece che la nostra sia una generazione con grandi potenzialità (un grado di istruzione più elevato rispetto alle generazioni precedenti), ma è capitata in un periodo di grave crisi economica e di valori, per cui è soltanto disillusa, disorientata. Diventa indipendente più tardi ma solo perché non le è concessa più un’indipendenza (economica, lavorativa, affettiva), quindi non ha la possibilità di esprimere al meglio tutto il suo potenziale. Ogni generazione è lo specchio della società che le hanno lasciato in mano i genitori: quella degli anni ’80/’90 era la generazione dei tossici, si diceva, ma se guardiamo a chi creò quella società ci accorgiamo che la politica di allora se ne fregava altamente di investire sui giovani e pensava a speculare. La nostra generazione non è proprio pigra, la verità è che è una moda essere pigri.

2. Alla fine (e con grande sincerità) ti ritieni una persona pigra? (A questa domanda si risponde SOLO con consenso o non)

Wendy, Aldo: NO

Federica, Francesca, Chiara e Davide: SI

” Non siamo pigri, siamo stanchi e disillusi ”

19 COMMENTS

  1. Molto bella la tua conclusione di questi tre articoli. Ovviamente, non si può stereotipare una generazione senza diventare banali!

  2. Siamo d’accordo, non è vero chele nuove generazioni sono pigre e non vogliono lasciare casa di mamma e papà.
    Ormai riuscire a raggiungere una indipendenza economica è sempre più difficile, mettersi da parte dei soldi ancora di più, quindi e normale che i ragazzi facciano fatica a lasciare il focolare di casa.

  3. Ho adorato il finale di questa ricerca.
    Concordo sul fatto che bollare la generazione come “pigra” sia una generalizzazione ingiusta e superficiale, quando molte attitudini generazionali si dovrebbero interpretare attraverso un’analisi sociale che tiene conto di fattori complessi come quelli che sono emersi.
    Ma i ragazzi che, alla domanda “ma tu, sei pigro?”, in sincerità rispondono “sì” non può che far sorridere. E voler loro un po’ di bene, per la sincerità, quantomeno!

  4. Condivido appieno le tue riflessioni. Non è vero che tutti i ragazzi giovani sono pigri o disinteressati, come in tutte le generazioni ci sono quelli attivi e quelli pigri, sempre stato. Forse oggi i ragazzi hanno meno stimoli del fare, perchè c’è tanto e tutto e danno meno valore (che in passato) alle piccole cose che hanno.

  5. Io conosco diversi ragazzi del liceo o poco più grandi che, davvero, non hanno voglia di fare nulla. In diversi casi, hanno aperto postazione di “lavoro” per ragazzi che vengono definiti “problematici” proprio perché pigri, svogliati, non hanno voglia. Poi ci sono anche altri casi. La pigrizia non fa parte di una generazione, ma esiste un po’ ovunque. Oggi sembra più diffusa perché la disillusione e le porte in faccia sono all’ordine del giorno. Io ultimamente mi sono “impigrita” proprio perché stanca e disillusa. Ho preso talmente tante batoste che adesso sto facendo il soldatino. E infatti mi ci ritrovo pienamente in questa cosa. Mi piace molto la tua rubrica.

  6. Ahahahahah questa ultima parte è stata simpaticissima! Poco stimolati sì, vero, ma io rimango nella mia idea, che rispetto a noi si sentono arrivati questi ragazzi. Vogliono tutto pronto, anche lavorativamente parlando, l’ho visto fino a poco tempo fa sul lavoro.
    Nicoletta

  7. Concordo con te! E’ sempre inutile generalizzare e fare di tutta l’erba un fascio. Ci sono ragazzi pigri e tanti altri invece che hanno voglia di fare. Come si sono anche “adulti” svogliati che magari nella vita non hanno mai avuto voglia di concludere nulla.

  8. Mai fare tutta l’erba un fascio. Ci sono persone di tutte le generazioni che sono pigre. Secondo me siamo solo dei giovani illusi dalla società, perché con voglia di fare ma zero speranze per il futuro dato che con il lavoro non si va molto avanti. Parlo per me, dato che avrei voglia di fare tante cose ma senza possibilità di farle sembro pigra. In verità no, è solo che non posso per mancanza di disponibilità e altre cose.

  9. Aspettavo la terza parte con tanta curiosità 🙂 ed infatti…complimenti!
    Un tema molto importante quella della generazione. E tu sei stata tanto brava a non farti sfuggire nulla. Mi è piaciuto tanto il tuo pensiero e riflessione e lo condivido anch io.

  10. Mi ha interessato molto questo tuo esperimento, devo dire comunque che non si può fare un discorso generico sulla pigrizia……ci sono tanti adulti a mio avviso che sono peggio dei giovani…..

  11. Che ogni generazione sia lo specchio della società che le hanno lasciato gli adulti della generazione precedente è indubbio.
    Non sono certa che sia corretto parlare di pigrizia, quanto invece di disillusione. Se ci pensiamo non esistono più gli ascensori sociali: perché un giovane dovrebbe sforzarsi di eccellere al di là dei propri talenti? Bisognerebbe ridare loro la fiducia e la speranza. Impegnarsi non deve essere inutile.

  12. Questa rubrica è stata utile, interessante e riflessiva. Personalmente penso che tutti abbiamo un lato pigro che ogni tanto emerge, l’importante è che non diventi uno stile di vita. Le nuove generazioni (così come le vecchie) hanno le loro fonti di distrazione; chi possiede una buona dose di buona volontà, una famiglia capace di guidare i figli e tanta fortuna (quella ci vuole sempre! ), riuscirà a far emergere il suo potenziale.

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