Mora & Bronski: Presentano “50/50” il nuovo album – Intervista

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E’ uscito lo scorso 30 marzo, 50/50” (distribuito IRD) il terzo album di Fabio Mora e Fabio “Bronski” Ferraboschi, in arte Mora & Bronski. In queste 16 tracce Mora & Bronski affrontano il grande patrimonio della musica afro e  folk americana, alternandolo a canzoni originali cercando di mantenere la stessa radice sonora, con una cifra stilistica assolutamente originale, coniandola come “marchio di fabbrica”. Gli abbiamo raggiunti e ci hanno parlato del loro nuovo progetto e di quello che andranno a fare nei prossimi mesi.

Ciao e benvenuti su Periodicodaily. Partiamo subito dal vostro ultimo album 50/50 come nasce l’idea di questo titolo? “Ciao e grazie per l’invito, guarda il titolo dell’album è nato molto semplicemente, è il terzo capitolo di una trilogia di dischi che abbiamo registrato nell’arco di tre anni e mezzo e siamo molto legati ai numeri perché il primo disco si chiamava “Naif” perché è inserita la nostra prima canzone inedita, nel secondo disco che si chiama “2” erano due brani inediti, e questo si chiama 50/50 perché all’interno ci sono sedici brani di cui sette sono reinterpretazioni di brani della radice afro-americana, uno è un brano di tradizione sarda ovvero una canzone popolare degli anni ’20, e gli altri otto brani sono inediti.”

All’interno dell’album ci sono otto brani inediti, e altre otto rivisitazioni come sono stati scelti questi brani? Io e Bronski suoniamo insieme da molto tempo quindi è molto veloce la nostra interazione, tutti e tre i dischi sono stati registrati nell’arco di poco tempo, addirittura il primo in dieci giorni, l’ultimo un po’ di più perché abbiamo deciso di inserire anche dei nostri brani ma nell’arco di un mese avevamo già pronto tutto il disco. I brani invece già editi gli abbiamo scelti insieme, ci trovavamo al mattino e quello che entrava subito nelle nostre corde lo abbiamo registrato.”

In 50/50 sono presenti diverse collaborazioni, come sono nate? Si nell’album sono presenti diverse collaborazioni, come quella con Fabrizio Poggi all’armonica  ed è nata questa collaborazione  perché abbiamo fatto un brano “Keep It To Yourself” di Sonny Boy Williamson II ed allora tramite amicizie lo abbiamo contattato e lui si è sentito onorato di partecipare al nostro progetto che fonde diversi stili musicali, lui quando ha ricevuto il nostro invito doveva partecipare ai Grammy Award con Key Davis, in quanto è stato nominato nella categoria dei cinque dischi blues più belli del 2018, quindi per noi è un onore averlo avuto nel nostro album.”

L’album è stato anticipato dal singolo “Spaghetti Blues” come è ricaduta la scelta su questo brano? “Dopo che abbiamo realizzato “Spaghetti Blues” lo abbiamo fatto sentire ai nostri collaboratori, e ci è sembrato opportuno fare uscire questo brano come apripista a tutto il progetto “50/50”.

C’è un momento che ritenete fondamentale all’interno del vostro percorso artistico? “Grazie per la bella domanda! Quando abbiamo rispolverato per la prima una cosa che avevamo messo via da molto tempo, si parla proprio di parecchi anni fa. Per lo appunto quando abbiamo rispolverato questo genere musicale che ora lo stiamo vivendo da circa tre anni e mezzo, con la velleità di farne uno stile nostro”

Facciamo un salto indietro nel tempo, per chi non vi conosce, come è nato il progetto Mora & Bronski? “E’ nato come dicevo prima tre anni e mezzo fa, io e Bronski suoniamo da diverso tempo insieme, abbiamo anche altri progetti in parallelo a questo, e avevamo messo da parte  questa musica e dopo quindici anni che avevamo pensato ad altre cose, abbiamo per gioco anche a feste a casa di amici, dentro di noi si è risvegliato delle emozioni forti ed è venuto tutto talmente naturale questo percorso che abbiamo iniziato registrare e produrre sempre più spesso queste reinterpretazioni alla nostra maniera e di conseguenza abbiamo sentito l’esigenza di scrivere anche un capitolo nostro, augurandoci di continuare questo cammino musicale e di far sentire la musica di Mora & Bronski e che al primo ascolto sia riconducibile a noi.”

A proposito di cammino musicale, come vedete oggi la musica in Italia? “Abbiamo inconsciamente voluto portare, ed ampliare l’ascolto del nostro pubblico proprio perché nonostante ci sia una caratura molto alta artisticamente, ci sono tante ramificazioni alla musica rap però è tutto molto simile, allora abbiamo detto  perché non proviamo a proporre in radio qualcosa di diverso e con questo minimalismo e questo suono rifacente appunto ad una radice afro-americana abbiamo voluto portare in radio un qualcosa di diverso.  In Italia abbiamo molti validi musicisti e culturalmente siamo cresciuti molto, però a livello radiofonico non c’è molta varietà.”

Per salutarci, ora che l’album è uscito ci saranno occasioni per vedervi suonare live? Stiamo preparando un tour e le date saranno comunicate sulla nostra pagina Facebook e sul nostro canale Instagram.”

 

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