Santigold – I Do not Want: The Gold Fire Sessions – Recensione

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Dieci anni dopo il suo debutto discografico con l’album dal sound elettronico, Santigold è tornata con un nuovo album dal sound pop leggero. Quello che è chiaro è che all’interno di “I Do Not Want: The Gold Fire Sessions” c’è una chiara influenza della musica caraibica  che a volte si avvicina al suono della dancehall che ha conquistato le classifiche internazionali negli ultimi anni.

L’album si apre con il brano “Coo Coo Coo“, una canzone che ricade sull’attenzione del mondo maschile indesiderta, una canzone a tratti malinconica, mentre Santigold riflesse sul tipo di attenzione che sta davvero cercando (“Voglio solo del vero amore, proprio come si vede in TV / nessuno mai, camminando e mi guarda davvero”).  “Wha’ You Feel Like“, è un brano molto più agguerrito con le percussioni che incalzano tutto il tempo e con un chiaro riferimento sessuale,  e “Crashing Your Party” in pieno stile reggae parla di impegno politico.

Un punto di alto livello all’interno del disco è il sicuramente “A Perfect Life“, con accordi di synth insoliti che accentuano una linea di basso facile e il desiderio di Santigold di raggiungere la vita perfetta. La melodia del coro che fluttua beatamente attorno al suo canto, il loop del tamburo e la chitarra che si fondono e creano un’ottima atmosfera.

In conclusione, le canzoni di questo album possono iniziare in un modo e finire per identificarsi come qualcosa di completamente diverso, il che rende l’ascolto interessanteL’album è un mixtape di brani dancehall perchè varia da un genere all’altro senza compromettere lo stile dell’artista e le sue abilità di produzioni che sono eleganti e creative. Quest’album grida all’estate e non c’è dubbio che questo album sia stato creato oltre per essere ascoltato, anche per essere ballato. Voto 3/5

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