Il 22 aprile del 1964 Stanley Kubrick e Arthur Clarke si incontrarono a New York.
Parlarono insieme, non si sa bene in che termini, ma da quell’incontro ebbe inizio un grande evento per il cinema.
Da quell’incontro i due cominciarono a lavorare a quattro mani nientemeno che a “2001 Odissea nello Spazio”.
Il lavoro fu molto lungo: quattro anni di impegno, per la sceneggiatura e per le riprese.
L’obiettivo e la struttura del film
“Ognuno è libero di speculare a suo gusto sul significato filosofico ed allegorico del film. Io ho cercato di rappresentare un’esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell’inconscio. Credo che 2001 avrà raggiunto il suo scopo se riuscirà a raggiungere un ampio numero di persone che altrimenti non si soffermerebbero sul destino dell’uomo, sul suo ruolo nell’universo e i suoi rapporti con le forme superiori di vita”.http://www.repubblica.it
Così Stanley Kubrick vedeva il messaggio insito nel suo capolavoro cinematografico.
Al di là della messa in scena, davvero notevole, del film, è il valore filosofico di quello che voleva trasmettere ad attirare subito l’attenzione.
L’esplorazione dello spazio
Ironia della sorte proprio nel 1965 venne lanciato nello spazio il Mariner IV che viaggiò a non più di 6200 km da Marte, lanciando 22 fotografie sulla terra.
A questa notizia Kubrick si affrettò a contattare i Lloyds di Londra per sapere il valore di una polizza assicurativa nel caso si fosse scoperta l’esistenza di marziani prima dell’uscita del film.
Finalmente nel 1968 il colossal di fantascienza fu proposto al pubblico.
Dapprima anche la critica più esperta ne parlò non in termini entusiastici, ma in breve il giudizio si modificò radicalmente.
Addirittura nel 1991 la pellicola fu giudicata di rilevante interesse estetico, culturale e storico, tanto da essere inserita nella lista dei film preservati del National Film Registry presso la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Ancora oggi, nella sezione fantascienza, il film è al primo posto della lista, segno di un grande risultato sia a livello cinematografico sia per quello che ha rappresentato nel momento in cui è stato ideato e realizzato.