Ricorre oggi il nono anniversario della morte di James Dean Carroll, meglio noto come Jim, poeta e musicista americano morto all’età di 60 anni per un attacco di cuore.
Nato il 1° agosto 1949 a New York da giovane fu una promessa del basket e nella squadra del liceo giocò assieme a Kareem Abdul-Jabbar, nome famosissimo della storia dell’NBA. Ma ben presto la sua strada s’incrociò con quella dell’eroina di cui divenne dipendente per un periodo di tempo. Questa parte della sua vita è testimoniata dalla raccolta di racconti autobiografici scritti nell’adolescenza, “The Basketball Diaries” (“Jim entra nel campo da basket” nella traduzione italiana) e pubblicata nel 1978, da molti considerato il suo capolavoro. Opera che nel 1987 ebbe un seguito dal titolo “Forced Entries” e una trasposizione cinematografica nel 1995, “Ritorno dal nulla”, dove il ruolo di Jim Carroll fu interpretato da Leonardo Di Caprio agli inizi della carriera. Oltre a questo lavoro pubblicò diverse raccolte di poesie, la prima di esse già nel 1967.
Sempre nel 1978, ispirato dall’amica Patti Smith, inizia la sua carriera di musicista con la Jim Carroll Band, un progetto a metà strada tra il punk rock e la new wave con i quali pubblicherà sei album partendo dall’esordio “Catholic boy” del 1980, probabilmente il suo lavoro più conosciuto. Da solista invece inciderà negli anni ’90 tre album di spoken word. Numerose sono anche le sue collaborazioni in campo musicale con diversi nomi importanti tra i quali Lou Reed, i Blue Öyster Cult e i Rancid. Nel 1995 per la colonna sonora di “Ritorno dal nulla” reinciderà “Catholic boy” assieme ai Pearl Jam.
L’anno successivo alla sua scomparsa viene pubblicata la biografia “Jim Carroll – Poeta, punk, ribelle” scritta da F.T. Sandman, mentre nell’autunno dello stesso anno vede la luce un suo romanzo postumo dal titolo “The petting zoo”.