La leggenda dell’Olandese volante è conosciuta dai più come la storia di un vecchio capitano condannato a vagare per gli oceani a causa di una maledizione. L’omonima opera teatrale di Richard Wagner, conosciuta anche con il nome de Il vascello fantasma, debuttò per la prima volta il 2 gennaio del 1843 al Königliches Hoftheater di Dresda.
Wagner dichiarò che la vicenda aveva delle basi autobiografiche relative ad un viaggio in balia di una forte tempesta che lo stesso autore visse e una fonte letteraria: la leggenda marinara di Heinrich Heine. Per la prima volta, l’autore utilizza i leitmotive: melodie associate a personaggi, oggetti o concetti; questa è la prima distanza dall’opera convenzionale precedentemente utilizzata.
L’opera narra la storia di Daland, navigatore norvegese di cui imbarcazione è colta da una improvvisa quanto violenta tempesta che lo costringe ad approdare. Daland scorge giungere un veliero nero dalle vele rosse: il vascello fantasma. Qui il marinaio viene a conoscenza del destino crudele del capitano del veliero: egli è costretto a navigare per l’eternità, senza una meta; il suo peccato fu quello di aver maledetto Dio poiché non riusciva a superare il Capo di Buona Speranza proprio durante una tempesta. Il marinaio del vascello fantasma è così per sempre legato al mare tranne per una clausola: ogni sette anni una tempesta lo avrebbe condotto a riva; se avesse trovato una moglie fedele, la sua anima avrebbe riposato in pace.
Il fantasma, quindi, chiede in moglie la figlia di Daland, Senta, in cambio di tesori e ricchezze: l’avido uomo accetta.
Senta, dal canto suo, è attratta dalla leggenda del marinaio- fantasma e vorrebbe salvarlo. Questo infastidisce profondamente Erik, innamorato di lei. Il marinaio teme quindi che Senta possa non essergli fedele e fugge.
La ragazza, tuttavia, si getta in mare per seguirlo, annegando: questo gesto e prova d’amore riesce a salvare le anime di entrambi.
Folclore, leggenda e teatralità sono riassunti in maniera eccezionale da Wagner.