Cinema Horror: l’evoluzione che ha avuto negli ultimi 20 anni

Il cinema horror è cambiato tantissimo nella storia del cinema, ma di alti e bassi imponenti come quelli degli ultimi 20 anni ne ha avuti pochi in passato.

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Il cinema horror, più di tutti gli altri generi, è in continua evoluzione. Del resto del paure delle persone, della società nel suo complesso, sono in continua evoluzione ed un genere artistico che si basa su questo non può non cambiare costantemente.

Com’è cambiato il cinema horror?

Se all’alba della cinematografia bastava mettere in scena qualcosa che avesse le fattezze di un mostro ed una trama più o meno generica per spaventare, già nel corso del Novecento le cose sono cambiate notevolmente: l’horror ha iniziato a fondersi con il thriller per poi staccarsi di nuovo, a dar vita a sottogeneri come lo slasher, a fondere sempre di più elementi sovrannaturali con elementi realistici e psicologici, a dar luogo a sequel, trilogie ed intere saghe.

Le nuove e le vecchie paure

All’alba del nuovo millennio, in un modo o nell’altro, tutte le potenziali paure erano state trattate: serial killer, creature sovrannaturali, trappole tecnologiche, demoni, fantasmi, calamità naturali e bestie fameliche, tutto era stato più o meno trattato. Allo stesso tempo, l’evoluzione del modo di girare le scene e di costruire gli effetti speciali si è evoluto molto nel corso del decennio: le scene palesemente irreali un tempo erano sufficienti per spaventare, ma man mano che la tecnologia si è evoluta questa hanno iniziato ad essere a tratti ridicole, e gli addetti ai lavori si sono dovuti adeguare. Oggi scene che in passato hanno terrorizzato destano dunque risate, e nessuno può farci granché.

Il grande tracollo degli anni 2000

Resta a questo punto un dilemma da affrontare: come trattare contenuti già trattati risultando comunque interessanti? Questo quesito ha dato luogo a varie risposte nel corso degli anni, non sempre molto soddisfacenti. Sicuramente, il migliorare degli effetti scenici ha permesso di puntare molto di più sui cosiddetti jump scare e soprattutto rifare opere vecchie alla luce di nuove tecnologie. Molto spesso però puntare soltanto sull’intrattenimento visivo ha portato ad uno scarso impegno nel creare personaggi di un certo spessore e situazioni psicologiche di rilievo. Nel corso dello scorso decennio, purtroppo si è giunti a qualcosa di decisamente informe, a opere spesso tutte uguali, caratterizzate da sinossi simili e già viste in vecchi capolavori.

Il livello B-movie del cinema horror

Fra trasferimenti in nuove abitazioni che si rivelano stregate, vacanze di buontemponi che finiscono male, scene hot inserite a gogo perché tanto si trattava già di film per adulti, personaggi stereotipati e trame spesso prevedibile, buona parte del cinema horror dello scorso decennio era scesa in blocco al livello di B-movie. In alcuni momenti, poi, si è arrivati a sfiorare il trash più demenziale con trame surreali ed esagerate. Quel che è peggio la pubblicazione di remake di grandi classici in cui il tutto era ridotto all’osso, i personaggi spersonalizzati e significati travisati. Si è arrivati addirittura a cancellare svariati sottogenere, come le commistioni fra horror e comicità appiattendo tutto all’ennesima potenza. In tutto ciò ci sono stati chiaramente le eccezioni, certo, ma l’andazzo generale era questo.

La grande ripresa del cinema horror nel nuovo decennio

Dopo il grande tracollo, però, il fenomeno dei “corsi e ricorsi storici” ha voluto che tutto ritornasse, gradualmente, nei ranghi: trame e personaggi meno stereotipati, recitazione, regia e fotografia di migliore qualità, un ritorno dei sottogeneri e nuove idee messe sul tavolo hanno saputo far rifiorire un genere che sembrava morto. Certo, ora come ora non si può fare a meno degli jump-scare e la psicologia deve essere molto fine e subdola per arrivare.

Le nuove tematiche

Eppure il cinema horror ha ricominciato a spaventare davvero, a mettere in scena orrori vecchi e nuovi con una mescolanza di idee davvero interessanti. Finalmente, tematiche svariate hanno iniziato ad entrare nel genere senza portare però la trama verso esagerazioni trash, trovando vie nuove per intrattenere e mostrare orrore. Le scene hot sono sparite quasi del tutto dai film horror. I remake hanno iniziato a portare rispetto per gli originali e ad essere gestiti quasi sempre molto bene.

Il cinema horror nell’ultimo decennio

Dopo un decennio in cui le saghe erano state proprio il male maggiore, recentemente ne hanno visto la luce davvero di grandiose. Opere in cui lo splatter non era più il fulcro di tutto o senza che la qualità decadesse più di tanto dopo il primo capitolo. Il mero intrattenimento non è stato più tutto ciò che i film avessero da offrire. Spesso fra uno spavento ed un disgusto in questi anni si è tornati a dare messaggi di un certo livello fra le righe. Un caso fra tanti quello di “Get Out”, film che per le sue qualità ha vinto addirittura un Oscar. Anche il mercato dei B-Movie fatti bene, completamente sparito nello scorso decennio, è rifiorito.

Cinema Horror: cosa porterà il futuro?

Su cosa avverrà nei prossimi decenni possiamo prevedere poco. Sicuramente si cercherà di investire sulla direzione intrapresa, che viene confermata già da qualche annuncio come il remake di “Candyman” firmato dal regista di “Get Out” e “Noi”. Una cosa è certa: dopo l’orribile tracollo dello scorso decennio sarà difficile che ce ne sia uno altrettanto brutto presto. Personalmente, un filone su cui spero si continui ad investire sono i film parzialmente tratti da storie vere. Opere che da orrori reali come un terremoto davvero accaduto o la vita da immigrato instillino una tensione istruttiva nello spettatore. Si tratta di un filone che ha avuto una sua genesi in questo decennio, soprattutto nel settore dei B-Movie (qui un esempio), e spero che nel prossimo possa essere finalmente elevato al livello A-Movie alla stregua di film drammatici o commedie nati dalla stessa premessa.

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